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Processo ubi

“Operò con trasparenza e rettitudine”: per la difesa Moltrasio va assolto, come Massiah

Chiesta l'assoluzione perché il fatto non sussiste anche per Carlo Garavaglia, consigliere di sorveglianza della Banca

Dopo la requisitoria fiume da cinque udienze del pm Paolo Mandurino, che ha chiesto un totale di 82 anni di carcere per i 26 imputati, martedì sono iniziate le repliche al processo Ubi in corso nell’aula magna dell’Università di Dalmine.

A partire da Mauro Angarano, avvocato del presidente del consiglio di sorveglianza della Banca Andrea Moltrasio, per il quale sono stati chiesti 5 anni e 10 mesi con l’accusa di ostacolo alla vigilanza, oltre che di influenza illecita nell’assemblea del 2013 in cui venne eletto.

Il suo legale ha replicato invece con una richiesta di assoluzione perchè il fatto non sussiste, descrivendo Moltrasio come una persona dotata di un’elevata integrità morale e che sapeva bene quali erano i principi della governance di Ubi, fin dalla sua nascita, compreso quello della pariteticità, spesso nominato dal pm. A riprova di ciò Angarano ha citato una lettera del gennaio 2013 in cui Bankitalia sollecita i cambiamenti, che quindi secondo il legale sapeva cos’era in vigore in quegli anni, ossia una struttura basata appunto sulla pariteticità.

Il principio mancante al centro dell’accusa sarebbe invece stato confermato anche nella relazione ispettiva di Bankitalia del 2014, dopo l’esposto.

Poi Angarano punta il dito contro la Procura, spiegando che se l’inchiesta si fonda soprattutto sugli appunti di Lucchini, e che sia stata la difesa ad acquisire i verbali, siamo di fronte alla dimostrazione dell’infondatezza delle accuse mosse.

Anche il professor Alberto Alessandri, difensore di Victor Massiah (per lui chiesti cinque anni per gli stessi reati) ha invocato l’assoluzione. La difesa del manager ha rivendicato gli importanti risultati da lui raggiunti nel periodo in cui ha lavorato per Ubi Banca, prima come direttore generale, poi come consigliere delegato, con risparmi per 1,8 miliardi di euro, a fronte dei 600 milioni di euro citati dall’accusa per le spese di mantenimento.

Inoltre, per la difesa, è grazie all’atteggiamento di Massiah nei confronti dell’offerta di Intesa Sanpaolo su Ubi Banca che ci fu un aumento dell’offerta stessa a vantaggio di tutti i soci: una dimostrazione dell’attaccamento e del lavoro svolto da Massiah in favore dell’istituto di credito, nato nel 2007 dalla fusione tra Bpu e Blp.

Alessandri ha chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste anche per Carlo Garavaglia, consigliere di sorveglianza, imputato per il reato di ostacolo all’autorità di vigilanza e per cui la procura ha chiesto una condanna a tre anni di reclusione.

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