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Il comitato di quartiere

Bergamo, treno per Orio: “Interrato si può fare, chiediamo attenzione e rispetto”

La dura risposta del comitato di quartiere di Boccaleone a RFI, mostrando come l'interramento della tratta ferroviaria sia possibile

Un “non si può fare” è stato il commento di RFI inviato all’amministrazione comunale, inerente alla richiesta del comitato di quartiere di Boccaleone di rendere interrata la trattata ferroviaria che condurrà all’aeroporto di Orio al Serio, per cui è nata, il 7 marzo, anche una raccolta firme che ha raggiunto quasi 15mila firme.

Ma è con un “si può fare” che, invece, a loro volta, hanno risposto i cittadini dei quartieri più coinvolti dal passeggio del treno per Orio che, secondo il progetto di RFI, dovrebbe passare sopra un viadotto da costruire in via Lunga che, nel suo punto più alto, arriverebbe a toccare gli 8 metri di altezza.

Si può fare e il comitato ha cercato di spiegare come e perché sia necessario e conveniente l’interramento in una conferenza stampa nella mattinata di martedì 11 maggio.

“Interrare al fine di rispettare la Cintura Verde, confermata nella proposta del nuovo PGT di Bergamo come valore imprescindibile della Città e tutelata dal Parco dei Colli come elemento di connessione ambientale tra la Valle d’Astino a Ovest e il Parco del Serio ad Est – scrive il comitato nel documento presentato – ricucire il quartiere di Boccaleone anziché dividerlo, evitare la costruzione del costoso viadotto che costituirebbe un grave impatto paesaggistico sulla visibilità degli spazi aperti e di Città Alta. Mantenere la continuità a verde in superficie (sia per le zone urbane, sia per le aree agricole della cintura verde di Bergamo), consentire il trasporto merci (anche in futuro) prevedendo più corrette pendenze, coinvolgere nell’interramento anche il raddoppio della tratta cittadina tra Bergamo e Montello (previsto con un altro progetto di RFI, anche questo per nulla discusso con gli stakeholders e i cittadini)”.

Il comitato, inoltre, chiede “di suddividere l’appalto delle opere in più lotti da assegnare anche contemporaneamente, in modo da ridurre i tempi di realizzazione dell’intera tratta e programmando una sostenibile viabilità alternativa, vista la durata dei lavori”.

“RFI sostiene l’impossibilità di fare la ferrovia interrata: costerebbe il doppio o il triplo. Si tenga conto che la stessa RFI ha progettato in Italia, su pressione di amministrazioni locali, tratte ferroviarie interrate in aree anche urbane con un costo al km, rispetto a quanto previsto per Orio, di solo il 16% in più”, risponde il comitato ad RFI, elencando, a mo’ di esempio, le tratte Bari – Triggiano (10km interrati e in trincea), Torino-Ceres (2,7km interrata) e Ferrara (1km interrato).

Con il totale interramento, sottolineano i cittadini, “non sarebbero più necessari il cavalcavia per sovrapassare la Via Lunga; la passerella pedonale sopra la ferrovia; il sottopasso ciclopedonale in via Recastello, mantenendo il collegamento stradale attuale; la sottovia che collega via Lunga con Borgo Palazzo; la sottovia in via Lunga all’altezza della rotonda della Fiera; gli espropri lungo tutta l’area del tracciato da Bergamo fino ad Orio al Serio; le barriere fonoassorbenti alte 7 metri”.

“Sono tutte risorse economiche, oltre che riduzione del consumo di suolo, che potrebbero essere utilizzate per abbattere i costi dell’interramento totale del tracciato ferroviario”, precisano.

Al centro del documento anche la questione che il progetto del treno è stato redatto prima che sia stata conclusa la Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) del progetto di ampliamento dell’aeroporto e che nella VIA manchi l’analisi di soluzioni concretamente diverse ed alternative, come si legge nel documentato presentato. Chiedendo, quindi, di subordinare il progetto all’esito delle Valutazioni Ambientali.

E, anche, che “il progetto presentato da RFI, in forma già definitiva, non è mai stato sottoposto alla procedura – scrivono nel testo – della reale partecipazione dei cittadini che non sono mai stati coinvolti neppure nelle precedenti progettazioni preliminari. Si tratta di un progetto obsoleto, disegnato su rilievi non aggiornati e non tiene conto delle tutele ambientali in atto”.

La richiesta, infine, è quella di “chiedere rispetto: i cittadini – tutti – non solo quelli di Boccaleone, chiedono un radicale cambiamento di atteggiamento degli amministratori e degli enti che progettano sul nostro territorio: da SACBO a RFI, dal Comune alla Regione. Non siamo passivi ascoltatori, vogliamo invece essere ascoltati da chi investe e progetta sul nostro territorio perché le conseguenze negative ricadono direttamente su di noi e vogliamo che si tenga conto delle nostre esigenze e di quelle delle future generazioni. Chiediamo che in primo luogo il Sindaco Gori si faccia portavoce di queste proposte, prima che sia troppo tardi. Continueremo a rivendicare un progetto diverso che salvaguardi l’ambiente e la salute dei cittadini”.

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