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La proposta

Liberare i brevetti dai vaccini, il cattolico Biden sfida i protestanti ed egoisti europei

Chi salverà l'uomo del terzo millennio dalle pandemie dei virus killer? Ancora non abbiamo compreso che su questa Terra condividiamo tutti lo stesso destino? Che sia inquinamento o una malattia, ciò che succede a Wuhan in Cina o nella sperduta Amazzonia, o ancora nella dimenticata e sfruttata Africa, riguarda tutti noi.

Quando si vota un politico che deve rappresentarci, tutti i dettagli storici e personali che lo riguardano possono essere importantissimi per il nostro futuro. Prendete Joe Biden, attuale presidente degli Usa. Nei giorni scorsi ha lanciato una proposta: chiedere ai colossi farmaceutici una deroga alla protezione della proprietà intellettuale dei brevetti per i vaccini Covid. Lo scopo è affrontare la crisi globale del Covid e aiutare le popolazioni di tutto il mondo.

La proposta da questa parte dell’oceano ha raccolto sostanzialmente un coro di voci contrarie o al più tiepide. Egoiste.

“Levare i brevetti non risolverà i problemi, non porterà una dose in più di vaccino” ha sostenuto la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen.

“Come europei non dobbiamo ricevere lezioni, la chiave per produrre più in fretta vaccini per i Paesi poveri e intermediari è produrre di più” ha aggiunto il belga Alexander De Croo. “La sospensione dei brevetti sarà la risposta quando ne avremo prodotti sufficientemente” ha puntualizzato Emmanuel Macron.

Mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel ha sottolineato: “Stiamo attenti a non dare vantaggi alla Cina”.

Anche il Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi si è messo in coda alle espressioni europee non proprio favorevoli all’abolizione proposta Biden, anche se con una sfumatura diversa: “I vaccini sono un bene comune globale. È prioritario aumentare la loro produzione, garantendone la sicurezza, e abbattere gli ostacoli che limitano le campagne vaccinali”.

Torniamo ai dettagli.

Joe Biden è un politico di lungo corso, ha vasto patrimonio personale che Forbes ha stimato in oltre 9 milioni di dollari. Ora perché i ricchi non vogliono aiutare i poveri?

Perché i Paesi più sviluppati che siedono ai tavoli dei grandi non vogliono condividere la preziosa soluzione che ha permesso alla pandemia di arrestarsi?

In fondo questi grandi colossi farmaceutici hanno potuto arrivare ad una soluzione perché è stato loro alleggerito il fardello burocratico e di notevoli test.

E qui si deve tornare ai particolari degli uomini politici chiamati a governare.

Joe Biden è cattolico. Profondamente cattolico. Ci torna in mente saggio di Max Weber “L’etica protestante e lo spirito del capitalismo”.

Il sociologo, filosofo e storico tedesco identifica nel lavoro come valore in sé l’essenza del capitalismo e riconduce all’etica della religione protestante, in particolare calvinista, lo spirito del capitalismo.

È necessario fare un piccolo ripasso storico e ricordare che la data simbolo per la nascita del Protestantesimo è il 1517, l’anno in cui Lutero affisse sulla porta del duomo di Wittenberg le 95 tesi contro le indulgenze.

“Questo gesto segnò l’inizio della ribellione nei confronti della Chiesa di Roma. Nasce così la Chiesa protestante che si dividerà a sua volta in Luterani (Pietisti), Calvinisti (Battisti e Riformati) e Anglicani. Al centro di queste nuove correnti religiose, in maniera più o meno marcata vige il dogma della predestinazione, ovvero la salvezza non è la conseguenza di un atto meritorio dell’uomo,  ma il risultato di una imperscrutabile decisione di Dio. Questo dogma (moderato in Lutero) assume caratteri molto più decisi in Calvino.

La salvezza è predestinata da Dio e la vita moralmente corretta è conseguenza della predestinazione
, non causa. Da questa dottrina di Calvino ne consegue una profonda rivalutazione dell’attività lavorativa dell’uomo. La nascente borghesia applica il principio del valore indiziario delle opere alle svariate attività economiche. Il successo nel campo del lavoro diventa il segno inequivocabile della benedizione divina e quindi della salvezza”.

Chi salverà l’uomo del terzo millennio dalle pandemie dei virus killer? Ancora non abbiamo compreso che su questa Terra condividiamo tutti lo stesso destino? Che sia inquinamento o una malattia, ciò che succede a Wuhan in Cina o nella sperduta Amazzonia, o ancora nella dimenticata e sfruttata Africa, riguarda tutti noi.

La proposta di Biden non cada nel nulla. È necessaria anche a noi, ricchi e “predestinati” europei.

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