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Appunti & virgole

L’Atalanta seconda lancia lo sprint: nel ritorno solo l’Inter meglio della Dea fotogallery

Malinovskyi una certezza, Muriel rifà la doppietta, a tre reti dal record di Pippo Inzaghi che mercoledì arriva a Bergamo col Benevento

Malinovskyi (e chi, se non lui?) fa l’apripista, Muriel (rieccolo) la mette in cassaforte: la 21esima vittoria del campionato, che poteva essere la più facile, ma non per questo la più scontata, va agli archivi. L’Atalanta si conferma per la seconda giornata consecutiva al secondo posto (alla pari col Milan, che meritatamente batte la Juve nella sfida diretta) e mai era stata tanto in alto in classifica, in 113 anni di storia, a tre giornate dalla fine.

Naturalmente facciamo il tifo perché queste posizioni rimangano anche la sera del 23 maggio, perché è meraviglioso tornare in Champions e a questo punto ci sono ottime possibilità, ma è altrettanto gratificante arrivarci da secondi, come insiste a ripetere Gasperini da un paio di giornate. E non è la stessa cosa arrivare secondi o quarti, ammesso che comunque la qualificazione Champions sarebbe un grandissimo traguardo.

Ma torniamo alla vittoria di Parma. L’Atalanta comincia come nelle ultime trasferte, ma per fortuna nel secondo tempo dilaga e mette al sicuro i tre punti. Perché l’1-0 del primo tempo non garantiva tutta quella sicurezza, ricordando i precedenti di Roma e Reggio Emilia. Dove però aveva pesato moltissimo il fatto di giocare con l’uomo in meno.

Però il copione sembrava simile, un gol fatto e tanti altri sbagliati o mancati di poco, se non proprio sciupati. Dalla squadra che era la stessa di Roma, a parte Sportiello al posto di Gollini. C’è da dire che anche stavolta i cambi hanno dato una svolta molto positiva e non tanto o non solo perché è arrivato il gol numero 19 dalla panchina o perché la squadra si è confermata la più prolifica della Serie A, con 84 gol.

Ma obiettivamente Ilicic aveva fatto un paio di giocate buone e poi si era anche arrabbiato per non essere riuscito a offrire quell’ultimo passaggio che è nel suo dna, lo stesso Zapata aveva terminato il primo tempo pasticciando un po’, pur avendo colpito una trasferta per pura sfortuna.

Pessina e Muriel hanno dato qualcosa in più: Pessina ha raddoppiato, poi Muriel ha segnato la sua doppietta personale e Miranchuk ha sigillato il successo, dopo l’arrabbiatura del Gasp per il secondo gol subìto nel momento in cui la squadra aveva un po’ staccato la spina e si era concessa un paio di distrazioni fatali.

Chiaro che anche la condotta del Parma ha un peso nel giudizio: troppo forte il divario tra le due squadre e solo un problema di testa, di concentrazione avrebbe potuto mettere a repentaglio una vittoria che sembrava già scritta.

È stato anche un bel segnale aspettando la supersfida della serata tra Juve e Milan, inutile dire poi se sia stata più conveniente o no la vittoria dei rossoneri.

Alla fine conta che l’Atalanta vinca tutte le partite possibili e poi siano eventualmente le altre a dover inseguire e raggiungerla, come ha ripetuto più volte Gasperini. E ha trasmesso bene anche alla squadra questa volontà, perché l’Atalanta non molla mai, trascinata da giocatori esemplari come il capitano di giornata Freuler e come De Roon, il più bergamasco di tutti.

C’è anche un particolare, un segnale positivo dopo due trasferte col rosso finite in dieci: non solo per i cartellini in regola, ma avete notato la divisa? Bene, con il completo carta zucchero che avevamo ribattezzato pigiamone l’Atalanta si era presentata a Cesena contro lo Spezia e nel recupero di Udine, ma ne erano usciti due pareggi tirati. Stavolta è cambiato il vento e via con altri cinque gol.

FURIA BENEVENTO

Mercoledì arriva a Bergamo il Benevento di Pippo Inzaghi, che sta lottando disperatamente per salvarsi e gli auguriamo che ce la faccia anche all’ultima giornata.

Che poi qualcuno trami per “ammazzare le squadre del Sud”, è una teoria che lasciamo al suo presidente: il Cagliari sarebbe forse una squadra del Nord?

Purtroppo il Benevento sta pagando un girone di ritorno al terzultimo posto, 9 punti, alle sue spalle solo Parma e Crotone, cioè le due retrocesse, dopo aver chiuso l’andata 11° con 22 punti…

L’Atalanta nel ritorno è seconda con il Napoli, 36 punti alle spalle dell’Inter che ne ha 44. A fine andata l’Atalanta era quinta, sempre con 36 punti: ha superato Roma e Juve (il Milan era in testa con 43 punti seguito a 41 dall’Inter), vi pare che la Dea anche numeri alla mano non meriti la Champions?

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