L’Atalanta non fallisce la seconda trasferta in terra d’Emilia e batte il già retrocesso Parma 5-2 scollinando a quota 72 punti e mantenendo il miglior attacco con 84 reti.
Una gara e una prestazione che vanno sicuramente circoscritte in un preciso contesto. Tre fattori hanno infatti dato vita a questa sfida che, al netto del risultato, ha vissuto di fiammate: il primo vero caldo, la consapevolezza di affrontare una squadra nettamente inferiore e la prospettiva delle tre gare in sei giorni.
Aspetti che hanno condizionato la gestione di un match vissuto fra accelerazioni improvvise dettate dalle prestazioni dei singoli, e da improvvise frenate testimoniate dalle due reti messe a segno dai ducali.
Nonostante un avversario ormai retrocesso alle prese con una crisi di identità dopo la perdita di alcune pedine fondamentali – come Kulusevski – e dell’efficacia del proprio contropiede, i nerazzurri hanno tremato più volte rischiando di distruggere quanto costruito come già avvenuto in altri passaggi della stagione.
Per l’Atalanta era comunque importante conquistare tre punti fondamentali e averli ottenuti significa avvicinarsi leggermente alla qualificazione di Champions League per il terzo anno consecutivo (+3 sulla Juventus, +8 sulla Lazio con una gara in più).
Le pagelle
Sportiello S.V.: L’ex Fiorentina non effettua nessun intervento, ma deve comunque raccogliere due palloni in fondo al sacco.
Djimsiti 7: Nel primo tempo compie due ottime chiusure con pulizia, mentre nella seconda parte di match l’albanese va vicino alla rete in due occasioni.
Romero 6,5: Il “Cuti” aiuta il compagno Palomino nell’affrontare Cornelius. Il numero 17 chiude in testa per palle recuperate.
Palomino 6,5: Con Cornelius ne esce un duello pieno di fisicità e scontri, ma se il danese di fatto non risulta mai pericoloso, è sicuramente gran merito dell’argentino.
Maehle 6,5: Buona sia la spinta che la tecnica in fase offensiva. Il terzino si fa sorprendere da Busi su lancio lungo e di fatto spalanca la strada al primo gol dei padroni di casa.
De Roon 6,5: L’olandese combatte, tiene le redini della regia da dietro con grande intelligenza tattica.
Freuler 6,5: Re dei palloni giocati, primo con 85. Gara tranquilla per lo svizzero che al 31′ propizia la traversa di Zapata. (Pasalic 6,5: Dopo pochi secondi dal suo ingresso offre l’assist per la terza rete atalantina. Nel finale non riesce a trovare la gioia personale grazie ad un doppio intervento superlativo di Sepe prima del sigillo di Miranchuk).
Gosens 6,5: Negli inserimenti sui traversoni di Ilicic il tedesco riesce sempre a rubare il tempo all’avversario. Peccato solo che nel primo caso la palla è troppo larga, mentre nel secondo il colpo di testa è troppo centrale. (Hateboer 6: L’unica vera nota stonata è il suo cartellino giallo rimediato. Si tratta di minuzie, il pelo nell’uovo).
Malinovskyi 7,5: Ancora decisivo l’ucraino con il siluro dal limite dell’area che è una sentenza per Sepe. (Miranchuk 7: Il russo mostra abilità nella gestione della palla e mette il timbro proprio poco prima del triplice fischio)
Ilicic 7: Lo sloveno appoggia la palla per la conclusione da fuori di Malinovskyi che apre le danze, in più è molto in palla quando si tratta di effettuare traversoni ficcanti in area di rigore. Sopraffino il tacco con cui fa nascere l’azione della traversa di Zapata. (Pessina 7: Il numero 32 diventa subito decisivo con la rete del raddoppio orobico. Protagonista anche dell’1-4 con il palo colpito che si tramuta in assist per Muriel).
Zapata 6,5: Il colombiano sotto il profilo dello spirito si dà molto da fare ma risulta poco preciso e determinato sottoporta. Colpisce la traversa al 31′ (Muriel 7,5: Con la doppietta del Tardini il sudamericano supera quota venti reti in campionato. Anche un assist per lo 0-2 di Pessina).
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