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La panoramica

Rsa a Bergamo, in 10 anni il costo per le famiglie salito del 20%: posti letto e rette, tutti i dati

Il report della Cisl: tra le 65 case di riposo della provincia si registra un ulteriore aumento dei posti letto "solventi", dove la persona paga per intero la prestazione, mentre è ormai ferma da qualche anno la quota dei cosiddetti "contrattualizzati", dove la Regione sostiene il pagamento del 40-50% della spesa sanitaria

Mentre la popolazione invecchia, il bisogno di assistenza aumenta. Negli ultimi dieci anni, nelle case di riposo bergamasche i posti letto abilitati sono aumentati di 717 unità: dai 5.596 del 2010 ai 6.313 del 2020 (91 in più nell’ultimo anno) pari al 2,66% della popolazione over 65. Ma la casa di riposo non è una soluzione accessibile a tutte le tasche. Basta dare un occhio al costo delle rette giornaliere a Bergamo: passato da una media di 49,69 a 58,71 euro per quelle minime (+18,15%); da 55,42 a 66,98 euro per quelle massime (+20,86%). Prezzi più o meno in linea con quelli delle Rsa di Brescia, Pavia e Cremona, mentre nel resto della Lombardia la spesa è ancora più alta, soprattutto in Brianza e Milano.

Emerge dall’ultimo rapporto di Fnp Cisl Lombardia “Non autosufficienza e Rsa 2020”, basato sull’analisi di 709 strutture presenti sul territorio lombardo. Tra le 65 Rsa della Bergamasca si registra un ulteriore aumento dei posti letto “solventi”, quelli dove la persona paga per intero la prestazione (844, nove in più rispetto all’anno precedente), mentre è ormai ferma da qualche anno la quota dei cosiddetti posti “contrattualizzati”, dove la Regione sostiene il pagamento del 40-50% della retta (5.437, come nel 2019).

“Prassi quasi generalizzata delle strutture è decidere in piena autonomia le rette solventi superiori a quelle massime applicate – spiega il report – generalmente giustificate con alcune migliorie sui servizi alla persona ospite, soprattutto nella componente alberghiera”. Proprio l’Ats Bergamo è quella con la differenza giornaliera più alta tra la retta media massima (66,98 euro) e quella dei posti solventi (90,94 euro) con una differenza di 23,96 euro. Seguono l’Ats Valpadana (22,91 euro), l’Ats Brescia (20,04 euro) e l’Ats Milano (16,62 euro).

 

Grafiche Rsa

 

Grafiche Rsa

 

Grafiche Rsa

 

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“Le prossime generazioni saranno composte da un numero sempre minore di figli, con stipendi più bassi. Come potranno queste famiglie, da sole, farsi carico dei loro anziani? – si domanda Emilio Didonè, segretario generale del sindacato pensionati della Cisl lombarda -. I posti letto con la compartecipazione pubblica della spesa sono diminuiti, mentre sono aumentati i posti con rette a totale carico delle famiglie. Siamo di fronte a un quadro di offerta molto frammentato, che non è in grado oggi di rispondere pienamente a una domanda di servizi in crescita continua”.

Al 31 dicembre 2020, i posti letto accreditati nelle Rsa lombarde – cioè i posti letto autorizzati e abilitati – sono 64.933 (più 501 rispetto al 2019). Mentre calano ancora i posti letto contrattualizzati – riconosciuti da Regione Lombardia con regolare contratto e finanziati, in parte, dal Fondo Sanitario Regionale – fermi a 57.513 (90 in meno rispetto al 2019). In un mercato di domanda in crescita, molte Rsa hanno quindi ritenuto opportuno aumentare l’offerta proponendo posti letto solventi, a totale carico della persona e famiglia. Nel 2020 sono saliti a 7.367 unità (più 90 posti letto rispetto al 2019).

La Fnp Cisl pensionati Lombardia ha calcolato che la spesa sostenuta da una persona ricoverata in una Rsa lombarda ammonta a circa 24.500 euro l’anno. “Se poi si passa a moltiplicare questa somma per il totale dei posti letto autorizzati (64.933, ndr) la spesa complessiva a carico delle persone e delle famiglie ammonta a circa 1,6 miliardi di euro – fa notare il sindacato -. Alla quota alberghiera a carico della famiglia va aggiunta la quota sanitaria che paga regione Lombardia. Nei casi di persone indigenti che non possono pagare le rette delle Rsa intervengono anche i Comuni, con una quota che non è stato possibile determinare con precisione ma in continuo aumento”.

C’è inoltre la prova delle liste di attesa, che costringe a peregrinare da una casa di riposo all’altra in attesa di un posto letto. E il confronto dei costi delle rette, giunte ormai a livelli difficilmente sostenibili per molte famiglie. “In Lombardia le ‘badanti’ regolarmente assunte sono 74.413, che si stima sia circa il 40% del totale, mentre gli irregolari si aggirano oltre i 110.000, per un totale di quasi 190 mila lavoratori – conclude la Cisl -. Considerando il costo a carico della famiglia pari a circa 17 mila euro lordi all’anno, si può valutare che il costo complessivo per tale comparto può arrivare a circa 3,2 miliardi di euro l’anno. Complessivamente, dunque, le famiglie in Lombardia spendono ogni anno per l’assistenza dei propri familiari a domicilio con assistenti familiari e per i ricoverati in Rsa circa 4,8 miliardi l’anno”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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