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Delitto di cologno al serio

Omicidio di Zina, il marito suicida in carcere prima di testimoniare in udienza

Martedì scorso era iniziato davanti alla Corte d'Assise del tribunale di Bergamo il processo a suo carico ed era comparso in aula, nella cella riservata ai detenuti: durante la prima udienza erano stati sentiti alcuni testimoni, che avevano riferito di come la donna avesse paura del marito. Martedì prossimo, sarebbe dovuto intervenire e riferire la sua versione dei fatti

Si è tolto la vita in carcere Maurizio Quattrocchi, imputato per l’omicidio della moglie Zinaida Solonari, uccisa a coltellate il 6 ottobre 2019 a Cologno al Serio. La donna aveva 36 anni.

Quattrocchi, 49 anni, muratore, era in carcere dal giorno del delitto. Martedì scorso era iniziato davanti alla Corte d’Assise del tribunale di Bergamo il processo a suo carico ed era comparso in aula, nella cella riservata ai detenuti: durante la prima udienza erano stati sentiti alcuni testimoni, che avevano riferito di come Zinaida avesse paura del marito. Martedì prossimo l’imputato sarebbe dovuto intervenire e riferire la sua versione dei fatti.

“L’udienza lo ha sconvolto, non ha retto, anche perché alcuni aspetti secondo lui non erano veri, come il fatto che fosse già stato un marito violento” ha riferito l’avvocato Gianfranco Ceci.

La Procura ha disposto l’autopsia per fugare ogni dubbio sulle cause della morte, ma per i familiari – anche se non si conoscono i dettagli sui destinatari – Quattrocchi avrebbe lasciato diversi bigliettini.

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