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Il lutto

L’atletica leggera bergamasca piange la scomparsa di Daniele Eynard

Nonostante avesse perso la mano sinistra a causa di un grave incidente subito all'età di quindici anni, “Dany” non si è mai arreso sapendo trasmettere le proprie competenze tecniche e professionali ai più giovani

“L’atletica leggera è uno sport di cui ci si innamora e, quando ci si innamora davvero, non si smette più di praticarla”. È questo il pensiero che ha accompagnato per tutta la vita Daniele Eynard, fondatore e presidente onorario dell’Atletica Bergamo 1959.

Architetto di professione, il dirigente orobico si è spento nella notte di venerdì 7 maggio all’età di novant’anni.

Tra i promotori del sodalizio cittadino promosso oltre sessant’anni fa da Giuseppe Tombini, Eynard ha sempre saputo rimanere vicino alla sua formazione anche nei momenti più difficili come l’improvvisa uscita dai ranghi societari di Mauro Capponi alla fine del 1982.

“Insieme a Bice Marabini e Giulio Mazza, Daniele ha posto le nuove fondamenta della nuova Atletica Bergamo – spiega l’attuale presidente dell’Atletica Bergamo 1959 Achille Ventura – , valori che ancora oggi contraddistinguono la nostra squadra e che continuiamo ad esser espressione del nostro settore. Benché all’inizio la situazione economica non fosse delle migliori, non l’ho mai visto preoccupato, anzi ci stimolava ad andare avanti . E’ sempre stato vicino a ogni atleta che ha incontrato sul suo percorso, quelli a cui era più legato erano forse i suoi ex-allievi. Anche se non era allenato direttamente da lui, fra questi spicca il nome di Vincenzo “Charlie” Guerini che ha vestito la nostra maglia per due volte alle Olimpiadi”.

A capo della società giallo-rossa dal 1983 al 2012, Eynard ha vissuto l’atletica sin da giovane quando, attraverso le esperienze del padre Giancarlo e dello zio Arnaldo (membro fondatore della Federazione Italiana Pallavolo) ha intrapreso la carriera d’atleta cimentandosi nel salto in alto e nella corsa ad ostacoli.

Nonostante avesse perso la mano sinistra a causa di un grave incidente subito all’età di quindici anni, “Dany” non si è mai arreso sapendo trasmettere le proprie competenze tecniche e professionali ai più giovani.

“Devo dire grazie a lui se mi sono avvicinato a questo mondo – racconta Bernardo Bellini, presidente della Polisportiva Brembate Sopra e collaboratore dell’Atletica Bergamo 1959 – . Ho infatti avuto modo di conoscerlo nel 1973 quando era fiduciario provinciale della Fidal e io insegnavo nelle scuole di Brembate Sopra. Dopo aver partecipato ai Giochi della Gioventù i ragazzi mi avevano chiesto di poter proseguire nell’attività e, tramite lui, ho avuto modo poi di creare anche la società che oggi presiedo. Personalmente c’era un rapporto di grande affetto tant’è che ci sentivamo spesso, anche negli ultimi anni”.

L’apporto offerto da Daniele Eynard al settore sportivo provinciale non si è limitato ai confini dell’atletica leggera grazie al suo lavoro che gli ha permesso di progettare numerosi impianti sparsi sul territorio fra i quali spicca il “Palazzetto dello Sport” di via Pitentino, realizzato in collaborazione con il padre Giancarlo.

“Mio zio è stato una persona estremamente amabile e gentile alla quale ero molto affezionato – conclude il nipote Nicola Eynard, ex consigliere comunale a Bergamo – Possedeva uno spiccato senso dell’umorismo che gli consentiva di cogliere sempre il lato divertente delle cose. Sapeva perciò trasmettere serenità a chi gli stava accanto. Nel suo lavoro di architetto sapeva coniugare creatività e rigore, sempre con grande modestia. Avendo trascorso un periodo all’interno del suo studio ho avuto modo di imparare da lui tanti aspetti  pratici della professione e uno stile garbato e attento nei rapporti con gli altri per cui gli sono molto riconoscente”

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