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La critica

Concerto Primo Maggio, Fedez attacca la Lega sul ddl Zan

Nella sua esibizione il rapper ha inserito un lungo monologo nel quale, oltre a chiedere maggiori supporti per il mondo dello spettacolo, ha citato alcuni interventi di esponenti leghisti sui temi dell'omosessualità e della parità di genere.

Una richiesta di attenzione per i lavoratori dello spettacolo, ma anche un duro attacco diretto alla Lega sul caso del Ddl Zan: dal palco del Parco della Musica di Roma, durante il Concerto del Primo Maggio, Fedez ha arricchito la propria esibizione con un monologo che ha subito creato polemiche. (qui il video del suo intervento)

Un intervento già previsto e di cui i vertici Rai erano a conoscenza, sul quale lo stesso artista ha ammesso di aver dovuto “trattare”: “Prima volta che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perchè venga sottoposto ad approvazione politica – ha spiegato in una story su Instagram – Approvazione purtroppo che non c’è stata in prima battuta, o meglio, dai vertici di Rai 3 mi hanno chiesto di omettere dei partiti e dei nomi. Ho dovuto lottare un pochino, ma alla fine mi hanno dato il permesso di esprimermi liberamente. Ovviamente da persona libera mi assumo tutte le responsabilità e le conseguenze di ciò che dico e faccio”.

Fedez ha ricordato alcune dichiarazioni di esponenti della Lega riguardo i temi dell’omosessualità e delle scelte di genere, facendo nomi e cognomi, e citando alcune delle tematiche proposte per la discussione al Senato considerate “prioritarie” rispetto al Ddl Zan, dal vitalizio di Formigoni all’indennità di bilinguismo spettante ai poliziotti di Bolzano.

La polemica si è protratta anche dopo il concerto, anche con la Rai che negava le accuse di censura: Fedez, a supporto delle proprie ragioni, ha pubblicato sui suoi canali social l’intera telefonata avuta con i vertici della tv di Stato.

Rai che, dal canto suo, ha fatto sapere di non aver mai chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al concerto “e di non aver mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista. In riferimento al video pubblicato sul suo profilo Twitter da Fedez, notiamo che l’intervento relativo alla vicedirettrice di Rai3 Ilaria Capitani non corrisponde integralmente a quanto riportato, essendo stati operati dei tagli”.

Sul caso è intervenuta anche Laura Castelli, vice ministro dell’Economia e delle Finanze “Editorialmente inopportuno? – scrive sui social citando un passaggio della telefonata tra Fedez e Ilaria Capitani – C’è una cosa che è ‘inopportuna’ ed è quella di non aver ancora approvato il DDL Zan, già licenziato dalla Camera, calendarizzato in Senato solo nei giorni scorsi, dopo un lungo ostruzionismo. Altamente discriminatorie e omofobe, e non solo inopportune, invece, sono le parole pronunciate da alcuni Consiglieri comunali e regionali, quelle che ha ricordato Fedez ieri, ad esempio. Non sono certo le uniche, ma assumo particolare gravità, perché pronunciate da rappresentanti delle Istituzioni.  Sono parole che feriscono intere generazioni che hanno avuto il coraggio di lottare per le libertà e la conquista dei diritti civili, tutti. Ho iniziato a fare politica mossa da una grande passione civica, per dare voce a quei cittadini che non l’avevano. Penso che se avessi sentito una frase analoga in un’Aula del Parlamento, o di un Consiglio Regionale o Comunale, avrei reagito male. Come donna in primis. Ringrazio Fedez per aver avuto la determinazione di andare avanti, nonostante tutto, e soprattutto per averlo raccontato, senza farsi intimorire e condizionare. Un Paese civile garantisce la libertà di espressione, e condanna discriminazione e violenza. Non solo in ambito etnico, razziale o religioso, ma anche per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità”.

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