Sono voti contrari quelli ricevuti nella seduta di mercoledì 28 aprile del consiglio comunale di Bergamo agli emendamenti presentati dalla Lega inerenti all’alienazione di due immobili di proprietà comunale: il centro sociale Pacì Paciana e l’ex Casa Suardi in Piazza Vecchia.
“Edifici occupati abusivamente, non messi in sicurezza e non mantenuti in maniera adeguata”, aveva dichiarato la consigliera leghista Luisa Pecce riguardo il centro sociale nel corso del secondo dei tre giorni di ‘maratona’ sull’approvazione del bilancio 2021 nell’aula di Palazzo Frizzoni.
Prontamente ha risposto l’assessore all’urbanistica Francesco Valesini che ha sottolineato quanto la questione non sia pertinente nella sede di trattazione del bilancio comunale: “Se teniamo da conto gli effetti sul bilancio comunale, tema centrale in queste sedute di discussione, la questione non è neanche da porre perché sul mercato questo stabile vale zero. Se, invece, si vuole trattare dell’occupazione abusiva non è certamente questo il luogo e il momento”.
Sulla proposta, è intervenuto anche il diretto interessato, il Pacì Paciana, che, in un post social, ha scritto: “Il Paci non si vende. Il Paci è un porto sicuro della città, incubatore di centinaia di progetti, luogo di aggregazione e socialità, luogo antagonista per ospitare chi nella città non trova cittadinanza, luogo di crescita collettiva, luogo di sinergia tra tantissimi attori e attrici, luogo antifascista. Non sono i muri che fanno lo spazio, ma le persone che lo attraversano e ne continuano a scrivere la storia. Riguardo le motivazioni concernenti l’insicurezza dello spazio, sottolineiamo come le manutenzioni ordinarie sono portate avanti dall’Assemblea, mentre per altri lavori sono sempre state aperte le porte del Centro al Comune. Rimandiamo al mittente la falsa accusa di ostruzionismo”.
Giudizio sfavorevole anche riguardo la proposta di alienazione presentata dal consigliere del Carroccio Enrico Facoetti per la ex casa Suardi in Piazza Vecchia che, secondo il consigliere, “meriterebbe sorte migliore di quella che sta vivendo, conosciamo anche molto poco del suo futuro e dei rapporti con la biblioteca Maj”.
D’altro canto, l’assessore alla cultura Nadia Ghisalberti ha, invece, ricordato il rilievo storico e culturale dello stabile e la sua rilevanza per l’attigua biblioteca che necessita di nuovi spazi per una conservazione ed esposizione più adeguata per il patrimonio librario e artistico della Maj.
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