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La trattativa

Rinnovo del contratto nazionale: la faticosa marcia dei dipendenti farmacisti

Assemblea regionale per valutare le proposte di Federfarma.

Giovedì 29 aprile si terrà l’assemblea regionale di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs della Lombardia per valutare le proposte di Federfarma in merito al coinvolgimento delle farmacie e dei collaboratori di farmacia nel piano vaccinale nazionale, della salute e sicurezza nelle farmacie e degli aspetti economici e normativi connessi e del rinnovo del contratto nazionale.

All’incontro, che sarà visibile anche dalla piattaforma zoom, parteciperà anche la delegazione Fisascat di Bergamo, in rappresentanza dei lavoratori della provincia, che sono circa un migliaio in quasi 353 farmacie, tra comunali e private, e che attendono naturalmente con interesse l’evolversi della trattativa.

“La campagna vaccinale, come già avvenuto in occasione dei tamponi e test sierologici, prende avvio senza che sia stata data applicazione al Protocollo per il contrasto e il contenimento della diffusione Covid 19 negli ambienti di lavoro – spiega Diego Lorenzi, segretario generale Fisascat Cisl Bergamo. Tutto ciò per la responsabilità di Federfarma che si ostina ad eludere le previsioni del Decreto in tema di rappresentanza dei lavoratori per la sicurezza. Peraltro, ancora non è dato conoscere nemmeno le regole di accesso (volontarietà, coperture normative e assicurative) alla partecipazione al piano vaccinale da parte dei singoli operatori di farmacia”.

Anche per quanto riguarda il contratto nazionale, le parti mantengono distanze al momento difficilmente colmabili. “pur avendo ottenuto una disponibilità alla ripresa del confronto negoziale per il rinnovo del contratto nazionale del settore, oramai scaduto da 8 anni, sono mancati e restano irrisolti alcuni temi di fondamentale importanza. La richiesta dei sindacati di corrispondere almeno un importo economico una tantum quale riconoscimento per l’impegno profuso dai lavoratori e dalle lavoratrici da oltre un anno per garantire ai cittadini il servizio, in una condizione di rischio e di grande difficoltà, è stata respinta da Federfarma. È chiaro che stanno giocando sul senso del dovere di questi professionisti, ma la serietà dell’organizzazione datoriale sta dando evidenti segnali di scarsa sensibilità”.

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