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Il blitz

“Arrestati a Parigi 7 ex brigatisti”, nella lista anche il bergamasco Manenti

Secondo fonti investigative francesi citate dall'Ansa, anche il 63enne originario di Telgate, condannato per l’omicidio del carabiniere Giuseppe Gurrieri, figura tra i soggetti finiti in manette giovedì 28 aprile in Francia su richiesta dell'Italia

Secondo fonti investigative francesi citate dall’Ansa, anche il bergamasco Narciso Manenti, 63 anni, originario di Telgate e condannato per l’omicidio del carabiniere Giuseppe Gurrieri, figura tra i sette ex membri delle Brigate Rosse arrestati giovedì 28 aprile in Francia su richiesta dell’Italia. Ad annunciare l’operazione è stato l’Eliseo. Altri tre brigatisti sono in fuga e attualmente sono ricercati. I dieci sono accusati di atti di terrorismo risalenti agli anni Settanta e Ottanta.

Tra gli arrestati anche Giorgio Pietrostefani, di Lotta Continua. E poi Enzo Calvitti, Giovanni Alimonti, Roberta Cappelli, Marina Petrella e Sergio Tornaghi delle Brigate Rosse. In fuga invece risultano Luigi Bergamin, Maurizio Di Marzio e Raffaele Ventura.

I sette ex brigatisti sono stati fermati a Parigi. L’operazione è stata condotta dall’Antiterrorismo della polizia nazionale francese (Sdat) in collaborazione con il Servizio di cooperazione internazionale della Criminalpol, con l’Antiterrorismo della polizia italiana e con l’esperto per la sicurezza della polizia italiana nella capitale francese.

Su Manenti pendevano un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Bergamo nell’86 e un mandato di cattura europeo che sarebbe scaduto il 6 luglio del 2023. La decisione di trasmettere alla Procura della Repubblica i nomi dei dieci ex terroristi, su 200 persone che l’Italia ha richiesto nel corso degli anni alla Francia, è stata presa dal presidente Emmanuel Macron. “Essa è strettamente in linea con la dottrina Mitterrand di concedere asilo agli ex terroristi tranne che per i crimini di sangue”, ha fatto sapere l’Eliseo.

Le reazioni

“Anche se con troppi decenni di ritardo finalmente sono stati arrestati alcuni dei più noti terroristi italiani finora ospitati e protetti dalla Francia nonostante le condanne definitive emesse dai tribunali italiani – ha commentato il senatore bergamasco della Lega Roberto Calderoli – Una volta che saranno espletate le procedure di estradizione, potremo far scontare le loro lunghe pene detentive a questi assassini sfuggiti alla nostra giustizia, come Giorgio Pietrostefani, condannato in via definitiva a 22 anni per l’omicidio a Milano nel 1972 del commissario Luigi Calabresi, ma fuggito in Francia prima della sentenza definitiva, o come Narciso Manenti, condannato, in via definitiva, all’ergastolo con l’accusa di essere l’esecutore materiale dell’omicidio dell’appuntato dei Carabinieri Giuseppe Gurrieri, avvenuto a Bergamo nel 1979. E da bergamasco sono particolarmente felice per la cattura di Manenti! Finalmente daremo giustizia a questi nostri due tutori dell’ordine, a Calabresi e Guerrieri, ai loro corpi di appartenenza, alle istituzioni, ma soprattutto alla loro memoria e alle loro famiglie: ora questi due assassini vanno estradati il prima possibile”.

“Finalmente giustizia è fatta – aggunge il deputato bergamasco della Lega Daniele Belotti -. L’arresto degli ex brigatisti latitanti in Francia mette fine a un’umiliazione per le vittime dei familiari e per tutta Italia. Ci sono voluti decenni, ma ora questi terroristi che hanno seminato morti e terrore salderanno i conti con la giustizia italiana dopo aver passato trent’anni a spasso sulle rive della Senna”.

“L’arresto di Manenti in particolare – continua il deputato leghista – sana la ferita che tutta Bergamo ha sofferto da quel tragico 13 marzo 1979 quando, in uno studio medico in Città Alta, un commando dei Guerriglia Proletaria uccise a sangue freddo l’appuntato Giuseppe Gurrieri davanti agli occhi del figlio undicenne. Come bergamasco – spiega Belotti – negli ultimi 12 anni, prima come consigliere regionale, poi come deputato, sono stato fortemente impegnato nel ricordare e sollecitare l’estradizione di Narciso Manenti. Tra mozioni, ordini del giorno, interrogazioni parlamentari, interventi in aula, incontri al Ministero della Giustizia (l’ultimo una ventina di giorni fa), l’obiettivo è sempre stato quello di tenere vivo il senso di giustizia per quel dramma che sconvolse tutta Bergamo e l’Italia intera. Finalmente questo assassino, dopo 32 anni di comoda latitanza in Francia, verrà estradato per a scontare l’ergastolo a cui è stato condannato”.

“È doveroso – conclude Belotti – un ringraziamento al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al ministro della Giustizia Marta Cartabia per la loro determinazione nella pressione verso il governo Macron perchè fosse messa fine all’umiliante protezione dei terroristi italiani in Francia. Finalemente Bergamo chiude una ferita rimasta aperta troppo a lungo”.

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