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La storia

A 17 anni ha iniziato a gestire l’attività del papà morto: ora con lui viaggiano Rolling Stones e U2

Pietro Trapletti, amministratore delegato di Balsamo Srl, rileva l’azienda di autonoleggio con conducente dal padre e la trasforma in una multinazionale della mobilità ad alto valore aggiunto.

Rolling Stones, U2, Madonna, Metallica, Guns N’ Roses sono solo alcuni dei grandi nomi della musica internazionale che vengono scorrazzati su e giù per l’Italia e nel mondo dai mezzi di Pietro Trapletti, vulcanico imprenditore, amministratore delegato di Balsamo Srl. L’azienda, fondata nel 1989 dal papà Eugenio, nasce come autonoleggio con conducente (NCC) e si trasforma, da una generazione all’altra, in una multinazionale tascabile del trasporto ad alto valore aggiunto.

Dalla provincia bergamasca, Borgo di Terzo dove ha il quartier generale, Balsamo Srl raggiunge le principali capitali d’Europa e del mondo con una rete professionale sviluppata negli ultimi tre anni. Socio unico, Pietro Trapletti, ha affidato la direzione commerciale dell’azienda alla moglie Laura. Una rete di centinaia di autisti affiliati in tutto il mondo costituisce la strategica “supplay chain” dell’azienda, sviluppata da un dipartimento interno che si occupa di affiliazione, metodo e qualità.

Un’azienda a conduzione familiare che riparte ed “esplode” con il cambio generazionale. “Ho iniziato a lavorare con mio padre che avevo solo 14 anni – ci racconta Trapletti. Gli davo una mano, quasi un gioco per me, nell’organizzazione amministrativa. Ho imparato tutto da lui, a partire dall’attenzione quasi maniacale al cliente, alle sue esigenze, bisogni, aspettative. Così, quando è venuto a mancare, anche se avevo solo 17 anni ho preso in mano l’attività, trasformandola”.

Nelle parole di Pietro Trapletti c’è tutta la grinta di un ragazzo che ha saputo far evolvere il dolore per la prematura perdita del padre nella volontà di farcela e di costruirsi un cammino nuovo. “Dovevo pensare a mia mamma, che ha sempre lavorato in famiglia come casalinga, a mia sorella che allora aveva 14 anni e ai nostri collaboratori, che contavano su di me. Senza l’amicizia dei nostri clienti che mi hanno spinto a continuare dandomi fiducia, oggi non potrei raccontare questa storia”.

Era il 2002, Pietro raccoglie il testimone dell’impresa e intuisce che il mercato sta cambiando. “Avevo tanta buona volontà e molta determinazione. Ma non ho fatto tutto da solo. Quando è mancato il papà non ho potuto continuare gli studi: avevo bisogno di aiuto. Mi sono orientato verso un corso di alta formazione dedicato ai piccoli imprenditori, il Go’IN, promosso da Bergamo Sviluppo l’azienda speciale della Camera di Commercio di Bergamo e la regia del Centro di ricerca per l’imprenditorialità giovanile e familiare (CYFE) dell’Università di Bergamo e della Scuola di alta formazione dell’Università di Bergamo (SdM). Qui ho avuto modo di confrontarmi con altri imprenditori, sviluppare competenze specifiche e, soprattutto, ho imparato che tutti coloro che si trovano a gestire un’attività devono fare i conti con continue sfide. Ho imparato a vedere, accogliere, gestire e cavalcare il cambiamento. Ho acquisito strumenti per dare forma alle idee. È stato così utile che, negli anni, l’ha frequentato anche mia moglie e alcuni collaboratori”.

Balsamo logistica

Trapletti coglie che quello che si iniziava a chiedere agli operatori del trasporto privato di persone era molto più che mezzi performanti e autisti professionali. Nella revisione del suo modello di business diventa centrale l’organizzazione di un servizio complesso di mobility management. Un servizio capace di attraversare frontiere, gestire più mezzi diversi tra loro – automobili, bus, treni, aerei, navi –, adatto per un tipo di clientela orientato a considerare il trasporto come strategico e non appaltabile al miglior offerente solo dal punto di vista economico. Un target alto – così si dice del mercato – che si muove per lavoro e che ha bisogno di rapidità, comfort, massima sicurezza e riservatezza.

Da dove ricomincia il suo lavoro?

Le ossa ce le siamo fatte nel mondo della musica. Un mondo che corre velocissimo e ha esigenze complesse, dove la variabile tempo è importantissima. Abbiamo iniziato ad occuparci dei tour dei Rolling Stones, U2, Madonna, Metallica, Guns N’ Roses, Foo Fighters. Abbiamo curato la mobilità degli artisti di grossi eventi musicali italiani come Radio Italia Live e Heineken Jammin’ Festival a Venezia. Abbiamo imparato ad avere grande flessibilità, capacità di reazione, spirito di sacrificio. La musica ci ha insegnato molto.
Dalla musica ai red carpet.

Come siete entrati in questo mondo?

Siamo entrati nel mondo del lusso con il gruppo LVMH, quello che gestisce i più importanti marchi della moda come Dior, Bulgari, Louis Vuitton, Fendi, solo per citarne alcuni. Altra sfida che ci ha permesso di conoscere tutte le principali città del modo. Imparando a muoverci come fossimo a casa nostra.

Non solo fashion o mondo dell’intrattenimento, ma anche governi e grandi multinazionali.

Diplomazie, ma anche le più grandi aziende pubbliche come Eni, Enel. In questo ambito abbiamo imparato a muoverci e a muovere le nostre persone in contesti ad alto rischio. Ricordo perfettamente la sfida che hanno rappresentato per il nostro lavoro le Primavere arabe e gli attentati terroristici dell’Isis. Nonostante i pericoli per la nostra incolumità abbiamo detto pochissimi no.

La vostra mobilità è orientata dai dati. Mi spiega meglio?

Muoviamo più persone con più mezzi verso più obiettivi. Senza un’infrastruttura tecnologica adeguata non ce la faremmo. Oggi si chiama business intelligence, che significa organizzare il lavoro affinché si producano dati utili a prendere decisioni. Dimentichiamoci agende e taccuini! Lavoriamo con strumenti gestionali molti evoluti che ci rendono possibile un controllo tipico da centrale della mobilità. Per sviluppare l’infrastruttura ho co-fondato una startup innovativa Bintew Srl specializzata nell’information tecnology per una logistica guidata dai dati.

Balsamo logistica


Il Covid-19 ha impedito e sta impedendo i movimenti. Come l’avete affrontato?

Il settore della mobilità privata ha perso quasi il 90% del fatturato a causa della pandemia. La situazione è molto difficile. Noi abbiamo fatto un poco meglio ma sempre perdendo oltre il 50% del fatturato (nel 2019 di oltre 5 milioni di euro). Abbiamo tenuto perché siamo posizionati nel segmento alto del mercato e ne copriamo diversi, tra cui servizi strategici ed essenziali. Chi si doveva muovere nonostante le restrizioni aveva bisogno di più cura e sicurezza. Chi prima sceglieva un trasporto collettivo o gestito in autonomia, per garantire gli alti standard di sicurezza richiesti, ha scelto Balsamo. In questa situazione si è reso evidente il significato di trasporto ad alto valore aggiunto.

Come vede il futuro post pandemia per la mobilità delle persone?

Con fiducia e ottimismo. Le persone torneranno a muoversi, viaggiare, divertirsi. È questione di tempo. Nel frattempo, si farà meno ma meglio: il nostro servizio si posiziona qui.

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