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Decreto sostegni: c’è tempo fino al 28 maggio per chiedere contributi

Sono quasi un milione e quattrocentomila i contribuenti che hanno già presentato la richiesta per il contributo a fondo perduto e sono già stati erogati dall’Agenzia delle entrate più di 4 miliardi di euro ad imprese e professionisti.

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato i primi dati a circa un mese dall’avvio delle richieste del contributo a fondo perduto previsto dal Decreto “Sostegni” destinato a sostenere le attività economiche danneggiate dall’emergenza da Coronavirus.

Sono quasi un milione e quattrocentomila i contribuenti che hanno già presentato la richiesta per il contributo a fondo perduto e sono già stati erogati dall’Agenzia delle entrate più di 4 miliardi di euro ad imprese e professionisti.

Si tratta tuttavia di una prima tranche di erogazioni, in quanto le istanze per la richiesta del contributo possono essere presentate da parte dei contribuenti fino al 28 maggio 2021.

Ricordiamo che il contributo viene riconosciuto a soggetti titolari di partita Iva, residenti o stabiliti in Italia, che svolgono attività di impresa, arte o professione o producono reddito agrario a condizione che il reddito agrario e i ricavi non siano superiori a 10 milioni di euro nel periodo di imposta 2019. Per i soggetti la cui attività risulta cessata alla data del 23 marzo 2021 o che hanno attivato la partita Iva a decorrere da tale data è preclusa la possibilità di farne richiesta.

Condizione per poter fruire del contributo è che il fatturato medio mensile dell’anno 2020 abbia registrato un calo di almeno il 30% rispetto al 2019.

L’ammontare del contributo è determinato applicando una diversa percentuale (che va dal 60% al 20%) alla differenza tra l’importo della media mensile del fatturato dell’anno 2020 e l’analogo importo dell’anno 2019. Ai contribuenti che rispettano i requisiti è garantito un importo minimo pari a 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per gli altri soggetti ed è imposto un limite massimo del contributo riconosciuto per singolo contribuente pari a 150.000 euro.

Il contribuente può inoltre scegliere se ottenere il contributo sotto forma di denaro mediante l’accredito diretto sul conto corrente oppure se ottenere il riconoscimento di un credito d’imposta che può essere utilizzato per compensare imposte da versare all’Agenzia delle entrate.

Attualmente le somme complessivamente erogate dall’Agenzia delle entrate sono pari a 4.067.905.221 euro, di cui 3.945.709.195 euro con accredito diretto sul conto corrente dei beneficiari, mentre 122.196.026 euro saranno usati dai contribuenti come credito d’imposta.

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