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Le regole

Bergamo e la Lombardia in zona gialla: cosa si può e cosa non si può fare

Rispetto all'ultima volta in cui la Regione è stata in questa fascia ci sono alcune novità: spostamenti, scuola, ristorazione, spettacoli, tutto ciò che bisogna sapere.

Come annunciato venerdì pomeriggio dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, la Lombardia da oggi torna in zona gialla, così come la maggioranza del territorio nazionale.

Rispetto all’ultima volta, però, le regole per questa fascia di rischio sono cambiate, in virtù del nuovo decreto legge del premier Mario Draghi.

Queste tutte le disposizioni.

SPOSTAMENTI

Dal 26 aprile sono consentiti gli spostamenti tra Regioni in fascia gialla. Alle persone munite di “certificazione verde” è consentito spostarsi tra Regioni e Province autonome inserite anche in zona arancione e rossa.

Fino al 15 giugno ci si potrà recare verso una sola abitazione privata una volta al giorno, dalle 5 alle 22, in quattro persone (e non più due), insieme a minori sui quali esercitino la responsabilità genitoriale e disabili, oltre a quelle già conviventi.

Resta dunque in vigore il coprifuoco, che scatta alle 22.

SCUOLA

Dal 26 aprile fino alla fine dell’anno scolastico tornano sui banchi anche le scuole superiori: in zona gialla dal 70 al 100%.

Le attività didattiche e curriculari delle università sono svolte prioritariamente in presenza secondo i piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari predisposti nel rispetto di linee guida adottate dal Ministero dell’Università e della ricerca.

BAR E RISTORANTI

Dal 26 aprile sono consentite le attività di ristorazione, svolte da qualsiasi esercizio, con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto, anche a cena, nel rispetto dei limiti orari agli spostamenti. Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti che siano ivi alloggiati.

SPETTACOLI

A decorrere dal 26 aprile 2021, in zona gialla, gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto sono svolti esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale. La capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata e il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 1.000 per gli spettacoli all’aperto e a 500 per gli spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala. Restano sospesi gli spettacoli aperti al pubblico quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni di cui al presente articolo, nonché le attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati.

In relazione all’andamento della situazione epidemiologica e alle caratteristiche dei siti e degli eventi all’aperto, può essere stabilito un diverso numero massimo di spettatori, nel rispetto dei principi fissati dal Comitato tecnico-scientifico, con linee guida idonee a prevenire o ridurre il rischio di contagio.

SPORT

Nel rispetto delle linee guida adottate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI), sulla base di criteri definiti dal Comitato tecnico-scientifico, è consentito lo svolgimento all’aperto di qualsiasi attività sportiva anche di squadra e di contatto. È comunque interdetto l’uso di spogliatoi se non diversamente stabilito dalle linee guida di cui al primo periodo.

 

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