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L'annuncio

Frana di Tavernola, Carnevali e Ciagà (Pd): “Governo disponibile a finanziamenti, non lasceremo soli i sindaci”

"È necessario ora che Regione Lombardia predisponga e invii al Ministero della Transizione Ecologica lo studio di fattibilità tecnica ed economica"

“Questa mattina in Aula alla Camera dei Deputati abbiamo presentato un’interpellanza urgente in merito al movimento franoso in atto sul versante orientale del Monte Saresano. Nel pomeriggio i sindaci del territorio sono stati ascoltati in audizione in Commissione congiunta Ambiente e Difesa. La risposta del governo non si è fatta attendere – dichiarano congiuntamente le deputate Pd Elena Carnevali e Leyla Ciagà – assicurando la disponibilità ad inserire il finanziamento della messa in sicurezza del territorio nella programmazione del ReNDIS (Repertorio Nazionale per la Difesa del Suolo). Affinché questo avvenga è necessario ora che Regione Lombardia predisponga e invii al Ministero della Transizione Ecologica lo studio di fattibilità tecnica ed economica. Infatti se è vero che la situazione è costantemente monitorata da ben tre sistemi complementari messi in campo dalla Società Italsacci, dalla Provincia di Bergamo (Radar GBinSAR) e dal Comune di Tavernola (misurazione delle aperture delle fratture), ed è stato predisposto dalla Protezione Civile un piano di emergenza, ad oggi permane comunque uno stato definito di “Attenzione”. Lo scenario peggiore della caduta della frana nel Lago d’Iseo sarebbe la formazione di un’onda anomala stimata da uno studio dell’Università Bicocca di Milano nella grandezza di 6/7 metri. Scenario che, sebbene improbabile, è comunque ancora possibile”.

“A seguito della riattivazione del movimento franoso nel mese di febbraio – ha ricordato l’On.Carnevali durante l’interpellanza – i Sindaci e le popolazioni locali vivono in una situazione di grande preoccupazione e incertezza, e per questo chiedono a tutte le Istituzioni uno sforzo comune e coordinato per un intervento definitivo di messa in sicurezza al fine di garantire l’incolumità delle persone, la riqualificazione ambientale e la tenuta dell’economia turistica del Lago d’Iseo”.

“Molta rilevanza è stata posta – ha affermato durante il suo intervento l’On. Ciagà – sul fatto che presso il cementificio sono stoccati materiali e sostanze pericolose (tra cui 56 tonnellate di soluzione ammoniacale, 30 tonnellate di additivi, 10 tonnellate di gasolio, mezza tonnellata di olio esausto) che a seguito dell’eventuale caduta della frana potrebbero essere trascinati a valle e inquinare l’acqua del Lago con gravi danni all’ambiente, alla salute pubblica e al turismo. Oltretutto il cementificio non è mai stato sottoposto a Valutazione d’Impatto Ambientale e le miniere di Ognoli (chiusa) e Ca’ Bianca (che lavora utilizzando esplosioni controllate ad una distanza di soli 500 metri dalla frana), si trovano in zona soggetta a vincolo idrogeologico”.

“Rimane assolutamente necessario – concludono le Deputate Carnevali e Ciagà – il rafforzamento dei corpi tecnici e in particolare del sistema delle Agenzie Regionali di Protezione ambientale (ARPA) che sono parte integrante del Sistema Nazionale di Protezione Ambientale per i compiti di vigilanza ambientale. Quando, come nel caso specifico di Tavernola, al rischio industriale si somma il rischio ambientale è necessario un approccio integrato tra le Istituzioni del territorio. Servono dunque risorse adeguate e non ci si può affidare solo alla buona volontà dei Comuni. Per questa ragione i Sindaci del lago d’Iseo non vanno lasciati soli”.

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