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Violenza

Dori, 5 Stelle, dopo il video di Grillo: “Ci dimentichiamo del dolore della vittima”

Il parlamentare di Bergamo rilancia su uno strumento da lui promosso: la mediazione penale che rappresenta il principale metodo della 'Giustizia riparativa'.

Il parlamentare bergamasco dei 5 Stelle Devis Dori commenta il video in cui Beppe Grillo difende il figlio Ciro accusato di aver violentato una ragazza insieme a tre amici, con toni e termini che sono stati criticati non solo all’estreno del Movimento, ma anche dal nuovo leader Giuseppe Conte.

“Il video di Beppe Grillo pone alla politica un quesito a cui la politica stessa non ha mai saputo veramente rispondere: quale deve essere il giusto equilibrio tra le esigenze di difesa e la tutela della vittima? Il sistema penale è sempre stato concentrato sull’autore di un fatto penalmente rilevante, relegando la vittima a un ruolo marginale. Conseguentemente, anche culturalmente, siamo portati a dimenticarci del dolore della vittima, che nessuno può giudicare. La sofferenza infatti è multiforme e si manifesta in modi e tempi diversi”, afferma Dori.

E continua: “Lo strumento che consente di contemperare le esigenze di vittima e reo già esiste, ma manca una sua disciplina legislativa: si tratta della ‘mediazione penale’. La mediazione penale rappresenta il principale metodo della ‘Giustizia riparativa’. La ministra Cartabia ha recentemente auspicato la sua diffusione e io, quasi un anno fa, ho presentato la prima proposta di legge di iniziativa parlamentare nella storia repubblicana sul tema della mediazione penale”.

Alla politica che in questi giorni si è scagliata contro Beppe Grillo dico: mettiamoci subito al lavoro per diffondere la cultura della giustizia riparativa. La mediazione penale mette al centro la vittima e le ferite ancora aperte. Con l’aiuto di un mediatore terzo e imparziale si crea un ambiente protetto che consente di rispettare la dignità delle parti. La mediazione non può essere imposta, ma deve essere voluta da tutte le parti, nessuno può essere forzato a un incontro non voluto. La mediazione non è affatto una scorciatoia per l’autore del fatto, perché anzi lo pone di fronte alle proprie azioni e alle reazioni della vittima. La mediazione dà spazio anche ai familiari sia dell’autore del fatto sia della vittima. In quel contesto che anche i genitori possono elaborare il legittimo dolore. Spero quindi che non si perda l’occasione per riuscire entro la fine di questa legislatura ad approvare questa mia proposta di legge”.

E conclude: “Come M5S abbiamo fortemente voluto e approvato il Codice Rosso per il contrasto della violenza di genere; abbiamo sostenuto il Ddl Zan contro l’omotransfobia, che senza il nostro appoggio non sarebbe mai stato approvato; abbiamo proposto e approvato 15 mesi fa una mia proposta di legge per la prevenzione e il contrasto del bullismo”.

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