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Il dibattito

Treno per Orio, i pendolari: “Fondamentale che non tagli fuori Bergamo”

I pendolari: "Il solo pensiero di tagliare Bergamo fuori da questo progetto è per noi inaccettabile, sbagliato, un'ennesima occasione persa per la città e assomiglia irrimediabilmente a quella assurda scelta miope che vide Bergamo esclusa dal collegamento ferroviario Venezia-Brescia-Milano, scelta che crediamo molti ora abbiano capito quanto fosse assurda".

Il dibattito sul progetto del collegamento ferroviario che collegherà Bergamo con l’aeroporto di Orio al Serio si arricchisce dell’intervento di chi il treno lo utilizza tutti i giorni: il Comitato Pendolari Bergamaschi. Riceviamo e pubblichiamo la loro lettera. 

Nelle ultime settimane abbiamo avuto modo di leggere molti pareri e molte opinioni riguardo al progetto per il collegamento ferroviario tra Bergamo e l’aeroporto di Orio al Serio.
Finora abbiamo ritenuto opportuno non esporci troppo, ma permetteteci ora di cercare di spiegare la nostra posizione: quella di un gruppo di viaggiatori che da oltre 20 anni è testimone sul campo del servizio ferroviario lombardo e dei collegamenti tra Bergamo e Milano e che vive quindi il trasporto fisicamente in treno, almeno fino all’era Covid-19 e al remote working costante.

Ci sono alcune premesse da fare. Il Comitato Pendolari Bergamaschi è pienamente al corrente dell’opposizione al progetto – in quanto progetto nelle modalità presentate finora e non nella sua necessità – da parte di un ampio numero di cittadini bergamaschi e in particolare del quartiere Boccaleone. Abbiamo molto rispetto per questa protesta.
Nessuno di noi ha quindi intenzione di contrapporsi in qualsivoglia modo alla giusta protesta e alle giuste osservazioni di un gruppo di cittadini, che è poi quello che di fatto facciamo anche noi da oltre 20 anni, battendoci appunto per un trasporto pubblico migliore per quanto possibile.

Proprio alla base di questa prima premessa, ci teniamo a specificare che riteniamo che il primo passo da fare sia quello di procedere nel modo più partecipato possibile, soprattutto quando si tratta di grandi infrastrutture che impattano sull’abitato e sull’ambiente. La partecipazione – in particolare quella che ha alla base anche le competenze però – è lo strumento migliore per raggiungere un’idea ottimale di progetto.
Quindi, pensiamo sia importante che tutte le istituzioni si impegnino, anche con esperti propri, a ri-analizzare il progetto nelle sue possibili variazioni e migliorie, in modo che anche le richieste del quartiere che verrà maggiormente impattato possano essere quanto meno prese in considerazione con la dovuta attenzione.

A questa premessa però non possono non seguire altre considerazioni.

L’Aeroporto di Milano – Orio al Serio (perché di aeroporto milanese qui si parla o, meglio ancora, di aeroporto italiano ed europeo) è una risorsa. Una risorsa che è chiaramente un “peso” da un punto di vista ambientale ma che fornisce un territorio, ben al di là dei confini bergamaschi e che produce una buona fetta di PIL del Nord Italia. Può quindi rappresentare una grande possibilità.
In tutte le opinioni che leggiamo ci pare di capire che ci sia molta poca coscienza di questo punto. Il territorio cittadino e valligiano bergamasco, che a livello ferroviario appare completamente smarcato dalle tratte nazionali e in particolare dalla Milano-Venezia, ha finalmente una nuova, grande opportunità di crescita.
Vorremmo che si iniziasse a pensare a quei 5 km di ferrovia come a un ultimo miglio che permetta la costruzione di numerosi tasselli e che, all’attenzione nazionale e internazionale, potrebbe portare allo sblocco di moltissime altre opere importanti. Un inizio e non una fine di un processo di sviluppo.

Questa rilevanza economica va sfruttata prima di tutto. Il business va sfruttato, non solo contestato. Ci sembra di capire che questo importante elemento sia sfuggito in molte delle voci che abbiamo avuto modo di leggere e ascoltare.

Solo con un “anello chiave” così potenzialmente redditizio come l’aeroporto infatti finalmente Bergamo potrà esigere una serie di miglioramenti importantissimi a livello di collegamenti per il suo territorio. Innanzitutto, c’è il tipo di servizio. Se pensiamo che il collegamento che aggancia l’aeroporto a Bergamo non sia utile alla città o al territorio bergamasco, sbagliamo. E non perché è evidente che gran parte dei viaggiatori in arrivo e partenza da Orio transiti in realtà da e per Milano, ma perché dimentichiamo che non esiste solo Milano.
Una buona parte dei viaggiatori infatti atterra a Orio, transita da Milano e poi raggiunge altre città italiane oppure prosegue verso Malpensa, dove potrà cambiare con un volo intercontinentale.
I flussi dei viaggiatori sono alla base della valutazione di un’opera e, se osserviamo gli altri due collegamenti ferroviari presenti sul territorio italiano con gli altri due aeroporti hub italiani e quindi Malpensa e Fiumicino, ci renderemo subito conto che oltre al semplice collegamento “navetta” con la città più vicina, esiste un’offerta in crescita per numero e complessità di servizi a mercato (leggasi Alta Velocità) che collegano i punti cardine italiani.
A questo quindi il collegamento dovrà servire all’atto pratico e il fatto che non sia a binario unico aiuta alquanto. Il fatto che passi da Bergamo quindi non potrà che essere finalmente la porta iniziale per uno sviluppo del servizio ferroviario, non solo per quello regionale, ma soprattutto per quello nazionale.

Vero: mancano le infrastrutture. Vero: tutto questo non succederà in pochi mesi. Ma essere una città di medie dimensioni e avere un aeroporto che è ad oggi il terzo aeroporto per importanza a livello nazionale aiuta perché finalmente punta un faro di interesse commerciale – sì, a mercato – sulla nostra città.
E solo grazie a questo faro sarà possibile ottenere altri tasselli di questo complesso puzzle. Tasselli che contribuiranno a cambiare e a migliorare il trasporto ferroviario di gran parte della provincia, con benefici per i cittadini, viaggiatori, lavoratori e studenti che siano. Facciamo un paio di esempi? Subito. Il collegamento ferroviario renderebbe fruibile l’aeroporto al bacino brianzolo solo tramite la costruzione del nuovo ponte sull’Adda tra Paderno e Calusco. Questo costituirebbe la vera svolta per i collegamenti Bergamo – Milano “via Carnate” e anche la vera e tangibile possibilità di un collegamento diretto tra Orio e Malpensa.
E poi si deve guardare anche ad Est, verso Brescia, con l’obiettivo del raddoppio dell’intera linea Bergamo-Brescia che potrebbe finalmente permettere non solo un servizio ferroviario regionale degno di questo nome tra le due città, ma anche finalmente sbocchi di servizio a mercato con Verona, Venezia e possibilità nuove di trasporto merci.

Tutto questo potrebbe essere possibile solo con un collegamento aeroportuale che sia ferroviario, senza rotture di carico e che passi per Bergamo. Pensare a qualsiasi altra alternativa tipo autobus frequenti, tram leggeri o deviazioni che saltino la città, togliendole così il ruolo chiave di nodo d’interscambio, snaturerebbe le potenzialità del collegamento ferroviario rendendo sì l’opera poco utile alla collettività. Serve guardare oltre il proprio naso provinciale per capirlo, serve immedesimarsi in un panorama nazionale e internazionale dove le opere vengono chiaramente valutate per quello che possono portare anche e soprattutto a livello economico e, purtroppo, non solo paesaggistico. Anzi, parlando di tutela ambientale, il treno è il mezzo più ecologico possibile, è quello dove riteniamo in Italia non si sia mai investito abbastanza (sia per le persone, sia per le merci) e che è ora di considerare come il mezzo primario e più opportuno per i medi-lunghi spostamenti in particolare a carattere nazionale.

Il solo pensiero di tagliare Bergamo fuori da questo progetto è per noi inaccettabile, sbagliato, un’ennesima occasione persa per la città e assomiglia irrimediabilmente a quella assurda scelta miope che vide Bergamo esclusa dal collegamento ferroviario Venezia-Brescia-Milano, scelta che crediamo molti ora abbiano capito quanto fosse assurda.

Su questo vi chiediamo di riflettere, possibilmente prima di pontificare su soluzioni assurde, impossibili da realizzare e, aggiungiamo, costosissime sia in termini economici sia in termini di miopia per il futuro di un territorio.

Grazie per l’attenzione
Comitato Pendolari Bergamaschi
www.quellideltreno.com

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