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La lettera

Bando per 129 alloggi con procedura digitale: chi è senza computer come accede?

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un assistente sociale che denuncia la difficoltà, se non l'impossibilità, per i più bisognosi di accedere ad un bando per un alloggio popolare attraverso le procedure digitali.

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un assistente sociale che denuncia la difficoltà, se non l’impossibilità, per i più bisognosi di accedere ad un bando per un alloggio popolare attraverso le procedure digitali.

Caro direttore,

c’è una povertà invisibile che avanza senza fare rumore né clamore. È la povertà che lascia ai margini le persone che hanno poca dimestichezza con la tecnologica. Anche se quello della digitalizzazione è uno dei pilastri principali su cui si basa il “recovery plan” che il Governo italiano deve presentare alla Commissione europea. Si afferma in più sedi che la digitalizzazione delle attività economiche nel nostro Paese è un passaggio obbligatorio se vogliamo continuare a prosperare e rimanere competitivi a livello internazionale. Ma a che serve prosperare e restare competitivi se c’è un prezzo da pagare che è la bassa qualità della vita delle persone?

C’è  un bando per l’assegnazione di 129 alloggi nell’ambito di Bergamo. L’ambito comprende cinque Comuni: Bergamo, Gorle, Orio al Serio, Ponteranica, Sorisole e Torre Boldone. I 129 alloggi sono suddivisi così: 35 del Comune di Bergamo, 89 di Aler a Bergamo, tre di Aler a Torre Boldone e due del Comune di Gorle. Possono partecipare i residenti dei comuni dell’ambito anche se nel comune di residenza non ci sono alloggi.

C’è un minuscolo dettaglio: per partecipare al bando si deve inserire la pratica da soli e solamente on line. Si deve seguire una procedura non proprio semplice. Se si necessita di un aiuto bisogna rivolgersi al sindacato degli inquilini. Nulla di male: con 30 euro si è tesserato. Arrivati a questo punto bisogna presentare Isee, Spid ed avere la mail.

Si arriva così di fronte ad un ostacolo non da poco. Le persone che chiedono un alloggio perché non hanno casa, presumibilmente, non hanno molti mezzi. Magari anche poca familiarità con computer e formulari online. E allora ci si pone una domanda: queste persone quante probabilità avranno per riuscire a partecipare al bando?

Gli ostacoli non finiscono qui. Il bando è stato aperto dal 12 marzo al 30 aprile, gran parte di questo periodo di tempo è stato riservato al lockdown e molte di queste persone non hanno potuto spostarsi per raggiungere gli uffici dei sindacati a Bergamo per avere l’Isee. Altri dettagli sono che il sindacato, per esempio ma non si vuole colpevolizzare nessuno, spesso è disponibile solamente due giorni alla settimana, su appuntamento e a pagamento.

Ci sarebbe la possibilità di accedere, secondo la disponibilità dei Comuni, ad un pc nei municipi ma senza assistenza da parte del personale. In un’epoca che guarda alla prosperità dell’Europa, ci si dovrebbe soffermare sulla parola “competitività”: si è forse pensato che a perdere forse siano sempre i più deboli?
Lettera firmata

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