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Novità e polemiche

Nasce la Super Lega calcio con i 12 club più potenti e ricchi d’Europa

Per l'Italia ci sono Juventus, Milan e Inter, oltre alle inglesi Manchester United, Liverpool, Manchester City, Arsenal, Chelsea e Tottenham, e alle spagnole Barcellona, Real Madrid e Atletico Madrid.

Addio alla Champions League e via a un campionato europeo proprio per 12 tra le principali squadre europee di calcio. È la Super Lega nata nella notte tra domenica e lunedì. Per l’Italia ci sono Juventus, Milan e Inter, oltre alle inglesi Manchester United, Liverpool, Manchester City, Arsenal, Chelsea e Tottenham, e alle spagnole Barcellona, Real Madrid e Atletico Madrid. Al progetto non partecipano, per ora, PSG e Bayern Monaco mentre Lione e Borussia Dortmund, considerate tra le squadre papabili non si sono espresse.

​Una competizione a 20 squadre delle quali 15 fisse e 5 selezionate sulla base del ranking e dei risultati in Europa nelle ultime stagioni. Una situazione che esclude le cosiddette piccole società, non ci sarà spazio per i club privi di un sostanzioso pedigrée. Le partite della Super Lega dovrebbero giocarsi, come accade al momento per Champions ed Europa League, a metà settimana, a eccezione della fase finale che si disputerà nel fine settimana. Tutte le squadre, dunque, potranno sfruttare i week-end per tornare a giocare i rispettivi campionati.

Secondo le squadre partecipanti alla Superlega le risorse previste saranno sostanzialmente più alte di quelli generate dall’attuale competizione europea e si prevede che superino i 10 miliardi di euro. Il progetto è stato fortemente voluto dal presidente del Real Madrid, e prossimo presidente della Super Lega, Florentino Perez: “Aiuteremo il calcio ad ogni livello e lo porteremo ad occupare il posto che a ragione gli spetta nel mondo. Il calcio è l’unico sport davvero globale con più di quattro miliardi di appassionati e la responsabilità di noi grandi club è di rispondere ai loro desideri”.

I piani della Super Lega erano trapelati per la prima volta a gennaio, si sono trasformati in una realtà alla vigilia dell’annuncio dalla Uefa di un nuovo format per la Champions League con 36 squadre. Secondo fonti Uefa sarebbe proprio il fatto che l’associazione europea non vuole concedere un maggiore controllo sulla vendita di diritti televisivi e commerciali.

La Super Lega nasce con la contrarietà di un pezzo d’Europa, dal premier inglese Boris Johnson (“sarebbe dannosa per il calcio), al presidente francese Emmanuel Macron (con l’Eliseo che “sostiene la posizione dei club francesi, che si sono rifiutati di partecipare al progetto che mette a repentaglio il principio di solidarietà e di meritocrazia nello sport”).

A stretto giro di posta arriva la bocciatura della Fifa del neonato torneo. La Federazione Internazionale accusa i club fondatori della Superlega di non volere partecipare alla “solidarietà nel calcio” e a “un modello di ridistribuzione equa che possa aiutare a sviluppare il calcio come sport, in particolare a livello globale” e parla di una “lega separatista europea chiusa”. La Fifa si dice però disponibile al dialogo anche se la Superlega va contro tutti i principi della Federazione internazionale.

L’Uefa ha risposto duramente alle indiscrezioni, minacciando di escludere i club da ogni competizione e di vietare ai giocatori di rispondere alle convocazioni delle nazionali. “Resteremo uniti nei nostri sforzi per fermare questo cinico progetto – si legge in una nota congiunta insieme a Figc, Lega Serie A, Liga, Premier League e le federazioni di Spagna e Inghilterra – prenderemo in considerazione tutte le misure a nostra disposizione, per evitare che ciò accada. Questo persistente interesse personale di pochi va avanti da troppo tempo. Quando è troppo è troppo”. Poi l’attacco: “Come annunciato in precedenza dalla FIFA e dalle sei Federazioni, ai club interessati sarà vietato giocare in qualsiasi altra competizione a livello nazionale, europeo o mondiale, e ai loro giocatori potrebbe essere negata l’opportunità di rappresentare le loro squadre nazionali“.

Immediata è stata anche la reazione della Lega Serie A alle indiscrezioni, tanto da convocare un Consiglio d’urgenza a mezzogiorno di lunedì.

La Lega: “Serie A va tutelata”

“Abbiamo presentato una risoluzione che impegni la sottosegretaria Valentina Vezzali e tutto il Governo a tutelare la Serie A di calcio – dichiara Daniele Belotti, capogruppo della Lega in Commissione Sport, Istruzione e Cultura della Camera -. A tal fine abbiamo anche richiesto un’audizione urgente in Commissione Cultura, Istruzione, Sport alla Camera del presidente della Figc Gabriele Gravina. Non va dimenticato, infatti, che la Serie A, è una delle 10 industrie principali italiane e con una contribuzione fiscale per circa 1,2 miliardi di euro rappresenta il 70% del gettito fiscale generato dallo sport italiano, risorse che sostengono l’intero sport nazionale. Senza i soldi del calcio, tutti gli sport saranno in grave difficoltà nel reperire risorse. Lo stesso mondo del calcio di Serie B e delle leghe non professionistiche beneficia di una parte delle risorse che viene dalla Serie A”.

“Con il progetto della SuperLega di calcio – ribadisce Belotti – non è a rischio solo il campionato ma l’intero sport nazionale nel momento peggiore e più difficile dal Dopoguerra ad oggi, quando il 40-50% delle società sportive rischia di chiudere. Qui non è solo una questione di tifosi ma è a rischio l’attività sportiva per milioni di italiani”.

“Un campionato chiuso tipo NBA – spiega Belotti – è l’umiliazione del risultato sportivo sul campo. Se poi si considera che la Juve non vince la Champions dal 1996 (e quest’anno rischia addirittura di non qualificarsi), l’Inter non supera la fase a girone da anni e il Milan ha centrato l’ultima qualificazione ormai 7 anni fa, è evidente come la SuperLega rappresenti una scorciatoia per il lucroso palcoscenico europeo al di là dei risultati sportivi. Una modalità del tutto inaccettabile per la tradizione dello sport. Non solo, con questo progetto viene meno anche la favola delle piccole società sportive come l’Atalanta che, ricordo, l’anno scorso è arrivata a un passo dalla semifinale di Champions. Al di là del potere economico, spesso i club medio-piccoli si dimostrano sul campo alla pari con le squadri multi-miliardarie, come ha dimostrato ad esempio il Leicester nel 2016”.

“In questo momento – conclude Belotti – è fondamentale la presa di posizione degli appassionati, per questo auspico fortemente una mobilitazione di tutte le tifoserie contro la SuperLega, in primis quelle di Inter, Milan e Juve”.

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