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Il voto

Contratto nazionale metalmeccanici: Bergamo approva con oltre il 90% di sì

Nieri, Fim Cisl: “Ora realizzare i contenuti che il contratto mette a disposizione”

Si sono concluse con un risultato plebiscitario al referendum confermativo le assemblee unitarie dei lavoratori nelle fabbriche sul rinnovo del contratto nazionale di lavoro per i metalmeccanici firmato il 5 febbraio.

Si è votato in 403 aziende, con 33752 dipendenti, e il risultato finale parla di oltre il 90% di sì. “Un esito atteso, ma non per questo meno denso di soddisfazione. Ora, con l’approvazione dei lavoratori il contratto diventa valido a tutti gli effetti, e noi potremo continuare l’azione di informazione nelle aziende in cui abbiamo faticato a entrare, e in quelle più sindacalizzate proseguire l’azione di far calare in maniera precisa gli strumenti innovativi che questo contratto mette a disposizione”. Così Luca Nieri, segretario generale Fim Cisl Bergamo, commenta il voto.

I lavoratori metalmeccanici bergamaschi erano chiamati a esprimersi sulla bontà dell’accordo che Fim Fiom Uilm hanno stretto a livello nazionale con Federmeccanica.

Il rinnovo del contratto riguarda quasi 60 mila lavoratori e poco meno di 2000 aziende in provincia di Bergamo e prevede importanti risultati, sia dal punto di vista economico che normativo.

“Dopo oltre due mesi di assemblee e confronto con i lavoratori si chiude un primo step di verifica rispetto al Ccnl siglato – dice il segretario dei metalmeccanici Cisl orobici. È stata una lunga maratona, durante la quale abbiamo dovuto gestire situazioni complesse dettate ancora dall’emergenza sanitaria, dedicandoci anche a più di dieci assemblee al giorno, alcune addirittura all’aperto, molte anche in remoto, pur di manifestare una grande vicinanza ai lavoratori, ma soprattutto per cercare di illustrare i contenuti importanti che il Contratto ha introdotto. Comunque, abbiamo dato vita a assemblee apprezzate dai lavoratori, che hanno valutato positivamente gli strumenti ideati per dare risposte dia ai più giovani che ai più anziani e hanno giudicato equo l’aumento salariale previsto dal contratto, capace di contrastare l’inflazione e aumentare la ricchezza dei lavoratori. Curiosità e interesse si sono avute per la riforma dell’inquadramento professionale e sulla partita della formazione continua. Elementi che mettono al centro la professionalità e le capacità del lavoratore e che in prospettiva diventeranno fondamentali anche per le imprese”.

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