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Segretario nazionale fim-cisl

Stellantis, Uliano: “Pronti a partecipare al futuro piano industriale”

Ferdinando Uliano: "È una sfida, quella della partecipazione, sempre più importante e strategica per un gruppo globale come Stellantis che come Fim Cisl porteremo avanti".

Il motore va, la pandemia sembra già essere alle spalle per Stellantis, il quarto costruttore mondiale che produce oltre 8 milioni di auto l’anno. Lo dimostrano i dati. Per il futuro piano industriale il segretario nazionale della Fim-Cisl, il bergamasco Ferdinando Uliano, esprime a chiare lettere la volontà del sindacato di partecipare e farsi promotore di proposte per il bene del gruppo automobilistico e dei suoi dipendenti.

I dati della produzione 

I dati della produzione del 1° Trimestre 2021 segnano una crescita del +30,9% rispetto al dato relativo all’anno precedente. Secondo i dati da noi rilevati nel 2021 sono state prodotte, tra autovetture e furgoni commerciali, 208.242 unità contro le 159.088 del 2020. La crescita dei volumi si è determinata rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente in gran parte per effetto della pandemia, il blocco delle produzioni durante il lock-down ha influito di più rispetto alla flessione delle immatricolazioni
sul mercato italiano e europeo.

Le 126.762 (+25,67%) autovetture prodotte rappresentano circa il 60% del totale delle produzioni degli stabilimenti Italiani e il restante 40% è costituito dalla produzione dei veicoli commerciali. Nell’ultimo semestre del 2020 negli stabilimenti italiani di Stellantis avevamo riscontrato una ripresa produttiva, che aveva consentito di recuperare gli effetti negativi causati in gran parte dalla pandemia nel primo semestre 2020 (-35%). Una ripartenza determinata da una ripresa del mercato, anche grazie agli incentivi più corposi e strutturati, messi in campo dal nostro Paese e in Europa, ma anche per gli effetti positivi determinati dalla nuova 500 full electric, dai lanci degli ibridi di Jeep Compass, Renegade, Panda e dall’ottima affermazione dei veicoli commerciali, che rappresentano oltre un terzo della produzione complessiva. È prevedibile che anche i prossimi trimestri del 2021 saranno caratterizzato da risultati produttivi migliori rispetto ad un 2020, anno quest’ultimo condizionato dagli stop produttivi determinati dal primo lock-down.  S’intravedono comunque alcuni elementi di flessione rispetto alla spinta degli ultimi mesi del 2020, con richieste maggiori di Cassa Integrazione in tutti i siti produttivi ad eccezione delle produzioni dei veicoli commerciali.

“Siamo nella fase avanzata dei 5,5 miliardi di euro di investimenti previsti nel piano industriale di FCA per il periodo 2019-2021. Gran parte è stato realizzato e l’ultima parte è in corso di completamento nel 2021 – afferma Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim Cisl -. Nel primo incontro fatto con il Ceo di Stellantis Carlo Tavares, abbiamo avuto rassicurazioni che gli investimenti verranno ultimati. Come Fim Cisl verificheremo che gli impegni presi vengano tutti rispettati e l’incontro previsto il 15 aprile 2021 a Mirafiori con i vertici di Stellantis Europe Enlarged sarà un importante appuntamento di verifica della situazione in tutti gli stabilimenti del gruppo”.

dati stellantis

“Il piano di FCA ha riguardato una serie di investimenti: dai nuovi modelli, alle nuove motorizzazioni ibride e elettriche, ma anche nuove trasmissioni e cambi, e la produzione di batterie, insieme ad importanti restyling sui prodotti – continua Uliano -. Nel 2021 verranno completati gli investimenti con i lanci in produzione del Ducato elettrico; i restyling su Compass, Giulia, Stelvio e Ducato; le versioni ibride Mhev di 500x, Compass, Renegade, Levante. I nuovi lanci di produzioni saranno rappresentati dal Suv Maserati Grecale (anche in una versione ibrida), dalla Maserati Mc20 presentata a Modena lo scorso settembre, dalle Maserati GT e GC a Mirafiori e da Alfa Romeo Tonale (anche nelle due versioni ibride). Il 2020 è invece stato caratterizzato dai lanci di produzione della Panda Ibrida, della nuova Jeep Compass anche in versione ibrida Phev, di Jeep Renegade ibrida Phev, della nuova 500 elettrica, il lancio della Ghibli Ibrida verso la fine dell’anno e i restyling su Maserati Levante e Quattroporte. Sono stati inoltre realizzati gli investimenti nel nuovo Centro di distribuzione Mopar di Rivalta, nello sviluppo delle motorizzazioni di Cento, Termoli e Pratola Serra, nelle trasmissioni e cambi a Verrone”.

“Abbiamo salutato con favore la nascita di Stellantis, perché rappresenta una grossa opportunità per la tenuta complessiva degli stabilimenti italiani, la loro prospettiva
futura, soprattutto per la messa in sicurezza dell’occupazione – dichiara il segretario nazionale Fim Cisl -. In un settore come quello dell’automotive fortemente
condizionato dalla necessità di grandi risorse finanziarie, di capitali e tecnologiche per far fronte con rilevanti investimenti ai cambiamenti in corso sulla mobilità, sul cambio delle motorizzazioni e il continuo lancio di nuovi prodotti tecnologicamente più avanzati la nascita di Stellantis è vitale per le realtà produttive Italiane. Le potenzialità che il quarto costruttore mondiale, con oltre 8 milioni di auto, tecnologie, stabilimenti produttivi e una rete commerciale globale è una potenza di fuoco che deve essere orientata al lavoro e alla tenuta economica e sociale dei vari contesti produttivi nei paesi dove è presente. In questa nuova realtà societaria devono determinarsi sinergie, vantaggi su piattaforme e modelli per affrontare positivamente questi cambiamenti senza mettere in pericolo l’occupazione. I vertici di Stellantis hanno stimato questi vantaggi con circa 5 miliardi di euro, come Fim Cisl l’abbiamo ribadito anche nell’incontro con il Ceo Carlos Tavares, che queste risorse, insieme ad altre che il nuovo Gruppo può reperire con maggiori facilità, devono essere reinvestite nel futuro piano industriale per renderlo ancora più forte e strategico. Come Fim Cisl presidieremo con determinazione le scelte e i piani industriali futuri di Stellantis per evitare contraccolpi su stabilimenti e occupazione, per questo abbiamo condiviso le rassicurazioni date da Carlos Tavares su occupazione e stabilimenti e abbiamo chiesto di essere coinvolti nel processo di costruzione del piano industriale futuro di Stellantis”.

uliano ferdinando

Che cosa intende per essere coinvolti nel futuro piano industriale di Stellantis?

È necessario intensificare le relazioni sindacali in maniera costruttiva e operative all’interno del gruppo sviluppandole in chiave partecipativa l’attività che già viene svolta. È una sfida, quella della partecipazione, sempre più importante e strategica per un gruppo globale come Stellantis che come Fim Cisl porteremo avanti. Questo è il nostro modo di essere e fare sindacato e l’abbiamo dimostrato in questi anni nei momenti di difficoltà, quando abbiamo contribuito al salvataggio di Fiat e alla crescita del gruppo FCA. Il confronto con il nuovo gruppo Stellantis sul nuovo piano industriale, per noi sarà importante il ruolo che verrà assegnato all’Italia nei vari ambiti a partire dalla ricerca, al rilancio dei marchi italiani come Alfa Romeo, Maserati, Fiat e 500 e allo sviluppo ulteriore delle produzioni Jeep con l’obiettivo e la garanzia di mettere in sicurezza stabilimenti e occupazione. Sarà altrettanto importante valorizzare le competenze tecnologiche e professionali, degli oltre 7850 lavoratrici e i lavoratori degli entri centrali”.

Avete proposte green da proporre a questo settore?

È necessario poi affrontare il tema della fabbriche che producono motori diesel per costruire le condizioni di salvaguardia delle prospettive industriali e occupazionali, anche prevedendo anche piani di riconversione produttiva se necessario. È importante che la nuova Stellantis utilizzi i punti di eccellenza nel lusso e nel segmento premium su cui FCA è in posizione più avanzata per rafforzare ulteriormente la sua presenza anche con altri marchi. Stiamo inoltre sollecitando il governo italiano a svolgere un ruolo positivo e attivo per il rafforzamento della presenza del settore dell’auto nel nostro Paese, con particolare attenzione al gruppo Stellantis. Questo sia per l’importanza che un settore come quello dell’automotive rappresenta in termini occupazionali e tecnologici, ma anche per un indirizzo di attenzione delle risorse del  in favore della tradizione ecologica e della mobilità sostenibile.

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