• Abbonati

Lettere

Bergamo

“Informazioni sbagliate, maleducazione, caos: io, vulnerabile, nella giungla dei vaccini”

"Vi scrivo in preda a una grande frustrazione (mista a rabbia e rassegnazione) generata da informazioni pubblicate su portali istituzionali che vanno a scontrarsi con la realtà dei centri vaccinali, dove mancano i vaccini e dove chi ha diritto di essere vaccinato, viene malamente respinto"

Una giornata difficile per i familiari di persone con disabilità in quel di Bergamo. Dopo le tante segnalazioni di cui abbiamo parlato questa mattina, arriva in redazione, da Stezzano, una lettera molto dettagliata che la dice lunga sulla disorganizzazione sul fronte vaccini anti Covid.

Vi scrivo per raccontarvi la surreale esperienza vissuta oggi in occasione della vaccinazione contro il Covid. Questa mia mail è dettata dalla consapevolezza che noi cittadini siamo in balia di decisioni prese dall’alto che cambiano in modo repentino. Vi scrivo in preda a una grande frustrazione (mista a rabbia e rassegnazione) generata da informazioni pubblicate su portali istituzionali che vanno a scontrarsi con la realtà dei centri vaccinali, dove mancano i vaccini e dove chi ha diritto di essere vaccinato, viene malamente respinto, manco fosse un delinquente della peggior specie.

Non si possono dare informazioni che poi si rivelano superate da una circolare inviata da non si sa chi alle 10 di sera. Racconto in breve quanto mi è successo poco fa.

In data 7/4 ricevo la tanto attesa chiamata da Regione Lombardia per l’appuntamento per la vaccinazione. Rientro nella categoria degli “estremamente vulnerabili” pertanto sono fra le categorie prioritarie.

Durante la telefonata chiedo subito conferma sul fatto che anche il mio convivente possa presentarsi con me il giorno dell’appuntamento, in quanto sul sito della Regione vi era la seguente nota (presente ancora oggi 9/4 alle ore 15.20, mentre scrivo): “I conviventi dei pazienti estremamente vulnerabili (limitatamente alle situazioni per le quali le Raccomandazioni Ministeriali prevedono la vaccinazione anche per loro – vedi tabella 1 delle Raccomandazioni e allegato “Caregiver disabili ed estremamente vulnerabili”), che accompagneranno all’appuntamento il soggetto da vaccinare, potranno essere vaccinati contestualmente, senza prenotazione, previa presentazione, al momento dell’accoglienza al Centro, di apposita autocertificazione (vedi il modulo allegato)”.

Da oggi (9/4) è anche possibile prenotarsi e anche lì (sito Regione Lombardia) è presenta la stessa indicazione: “Soggetti estremamente vulnerabili. I cittadini in condizioni di ‘estrema vulnerabilità’ possono prenotare l’appuntamento per la vaccinazione anti Covid-19. Per sapere se rientri nella categoria delle persone estremamente vulnerabili, consulta la tabella 1 delle ‘Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19’ del Ministero della salute. I conviventi dei cittadini estremamente vulnerabili che accompagnano all’appuntamento le persone per la vaccinazione, possono essere vaccinati contestualmente alla persona fragile, previa presentazione dell’autocertificazione del proprio stato di convivente (modello scaricabile dal Portale di Regione Lombardia, nella sezione ‘Vaccinazione persone ad elevata fragilità’)”.

Da brava cittadina ho chiamato una seconda volta il numero verde della Regione per chiedere ulteriore conferma, e anche lì mi è stato confermato che “se c’è scritto cosi sul sito, il suo convivente può assolutamente presentarsi con lei dato che lei è estremamente fragile”.

Tranquillizzata dalle INFORMAZIONI UFFICIALI, oggi mi sono recata presso il centro vaccinale indicato e per scrupolo ho subito spiegato al “volontario” all’ingresso del centro vaccinale (il primo filtro) la nostra situazione, ovvero che io in quanto estremamente vulnerabile avevo appuntamento, e che il mio convivente veniva vaccinato contestualmente a me senza appuntamento.

Il volontario mi fa un cenno e lascia intendere che lui non sa nulla. Chiede conferma a un collega il quale a sua volta mi dice che non sa niente.

Ci accomodiamo su loro indicazione, compiliamo i moduli necessari e attendiamo la chiamata. Dopo poco meno di un’ora veniamo chiamati. Incredibile, pensavo che l’attesa sarebbe durata ore.

Ho peccato di troppo ottimismo (ottimismo verso l’organizzazione e l’efficienza della nostra Regione) in quanto al banco dove verificano che tu sia effettivamente in lista subito il mio compagno viene respinto (in malo modo) dal personale addetto.

Spieghiamo che sul sito è indicato che la procedura è corretta e che abbiamo chiesto conferma più volte alla Regione, ma niente, con estrema supponenza ci viene detto che lui non ha diritto. Ci dicono anche che in mattinata tutti i caregiver sono stati mandati a casa senza vaccino. Ci viene fatto presente che “se tutti voi caregiver vi presentate non ci sono più dosi per gli over 80. Già qui una domanda sorge spontanea: che senso ha che gli over 80 non prenotati ricevano il vaccino mentre il mio compagno che ne ha diritto come loro, perchè altrimenti non ci sono le dosi per gli altri? Non ha molto senso.

Ora, possibile che io cittadina che non ha fatto niente di male se non presentarsi per la vaccinazione avendone pieno e sacrosanto diritto, venga trattata come se avessi commesso un crimine contro l’umanità?

Mi domando varie cose:

1) Come hanno fatto certe categorie non aventi diritto ha ricevere il vaccino? Perché queste persone che non avevano diritto non sono state rimandate a casa come è successo al mio compagno che invece aveva diritto?

2) Perchè la Regione pubblica e diffonde (attraverso il call center regionale e il sito istituzionale) informazioni che poi vengono smentite presso il centro vaccinale di turno?

3) Che senso ha dare la precedenza agli estremamente fragili se poi non vengono vaccinati contestualmente anche i familiari conviventi?

Dispiace anche l’estrema supponenza del personale del centro vaccinale che poteva anche porsi in maniera diversa, visto che non ho fatto niente di male , se non attenermi alle indicazioni ricevute in fase di prenotazione dalla Regione.

Io sono stata vaccinata, ma il mio convivente no, ora vedremo se e quando potrà prenotarsi e la modalità.

In realtà ha già diritto stando a quando PROCLAMA la Regione ovunque. Tutto questo non ha senso.

Mi domando anche perché i volontari che dovrebbero essere di supporto ai cittadini non sappiamo dare informazioni e mi domando perché se già dalla mattina tanti caregiver sono stati respinti, nessuno abbia messo un cartello, o un’informativa all’ingresso per avvisare che contrariamente a quanto comunicato ovunque, i conviventi o caregiver degli estremamente vulnerabile non sarebbe stati vaccinati causa SCARSITÀ DI VACCINI.

Possibile che nessuno paghi per cotanta incompetenza?

L. B

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI