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La petizione

Treno per Orio, salgono a quasi 9mila le firme per chiedere la modifica del tracciato

Il dissenso dei cittadini corre sulla piattaforme Change.org, dove si chiede un percorso il più possibile interrato: superate le 8.700 sottoscrizioni

Salgono di ora in ora le firme raccolte dalla petizione lanciata su Change.org da un insieme di comitati e  associazioni per chiedere a Governo, Italferr, Rete Ferroviaria Italia e a Comune e Provincia di Bergamo di rivedere il progetto del nuovo collegamento ferroviario Stazione di Bergamo – Aeroporto di Orio “per tutelare sia l’ambiente che le vite degli abitanti delle zone impattate”. Nel tardo pomeriggio di mercoledì 7 aprile le firme hanno superato quota 8.700.

Il progetto, si legge nella petizione, “prevede la realizzazione di 5,2 chilometri di binari quasi interamente in superficie, con attraversamento e spaccatura del quartiere di Boccaleone in due aree non comunicanti, pesante consumo di suolo e severo impatto acustico/visivo anche nella Cintura Verde di Bergamo Sud Est”.

I promotori della petizione (ovvero i comitati dei quartieri di Boccaleone, Campagnola, Colognola, San Tomaso de’ Calvi e Villaggio degli Sposi, oltre alle sezioni bergamasche delle associazioni Italia Nostra e Legambiente) chiedono quindi “di subordinare il progetto all’esito delle Valutazioni Ambientali di legge per l’aeroporto: VAS per la zonizzazione acustica e VIA per il nuovo piano di Sviluppo al 2030, entrambe ferme da anni e fondamentali per individuarne la massima crescita sostenibile”.

Nel caso in cui la ferrovia fosse necessaria la richiesta è di far sì che il tracciato diventi il più possibile interrato, “consentendo di ricucire i quartieri anziché dividerli” ed “eliminando la necessità di installare barriere fonoassorbenti (alte fino a 7,5 metri), mantenendo la continuità a verde in superficie (sia per le zone urbane sia per le aree agricole della cintura verde di Bergamo)”.

La petizione chiede infine di “valutare correttamente le ricadute sulla viabilità esistente durante il cantiere, suddividendo l’appalto delle opere in più lotti da assegnare anche contemporaneamente, in modo da ridurre i tempi di realizzazione dell’intera tratta, ma programmando una sostenibile viabilità alternativa, di prevedere un piano di monitoraggio dell’opera effettivo e attuabile concretamente e in sintonia con quanto prevedono le linee guida ministeriali”.

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