Titolo: Gli irregolari di Baker Street
Creato da: Tom Bidwell
Genere: thriller, horror, drammatico
Durata: circa 50’ per 8 episodi
Cast: Mckell David, Thaddea Graham, Jojo Macari, Harrison Osterfield, Darci Shaw
Programmazione: Netflix
Valutazione IMDB: 5.1/10
“Gli irregolari” sono un piccolo manipolo di giovani scaltri e creativi che, coinvolti dal medico militare John H. Watson e del suo enigmatico socio Sherlock Holmes, vengono reclutati per fare luce su strani eventi che stanno sconvolgendo la quotidianità della capitale inglese. Il gruppo è formato da cinque ragazzi: due femmine e tre maschi. Bea è il capo della compagnia e attorno a lei ruoterà gran parte della serie mentre Jessie è sua sorella e tra “Gli Irregolari” è l’unica a possedere particolari doti magiche che torneranno molto utili durante le indagini. A chiudere l’allegra compagnia ci saranno poi Billy, aggressivo e maleducato, Leopold, nobile e poco abituato alla vita vera e Spike, anima comica della serie.
Coinvolti in qualcosa decisamente fuori dalla loro portata, i cinque dovranno contare l’uno sull’altra per trovare un senso logico ad eventi che, apparentemente, senso non hanno minimamente.
Serie televisiva britannica prodotta da Netflix che prende a piene mani dall’universo letterario di Sir Arthur Conan Doyle, “Gli irregolari di Baker Street” è un racconto a metà tra “I Goonies” e “Penny Dreadful” in cui non mancheranno elementi truculenti e raccapriccianti. Lo sviluppo degli eventi ruoterà attorno agli “Irregularis”, un modesto gruppo di giovani emarginati che ogni tanto fa capolino nei romanzi del giallista più famoso di tutti tempi e che Tom Bidwell decide di nobilitare dedicando loro un’intero ciclo narrativo.
I tratti della combriccola, fatta di personalità uniche e agli antipodi che ben si completano tra loro, vengono delineati con grande abilità per cercare di ricreare in ogni modo l’effetto “Stranger Things” che tanto ha esaltato il pubblico mondiale qualche anno fa, riuscendoci solo in parte e lasciando negli occhi dello spettatore un vago sentore di già visto. Servendosi della figura di Sherlock Holmes solo indirettamente, la serie ha un’impostazione incalzante che ben si addice al consumo “mordi e fuggi” sempre più diffuso tra gli spettatori delle fasce più giovani, presentando in ogni episodio un nuovo caso da risolvere che unirà crimini efferati a riti esoterici ed oscuri, per poi sull’epilogo mettere insieme quanto costruito nelle ore precedenti.
“Gli irregolari di Baker Street” si rivela dunque come un teen drama senza infamia e senza lodi in grado di raccontare una storia che strizza l’occhio tanto allo spettatore adolescente quanto a quello dell’adulto più pretenzioso, accontentato il primo con temi classici come il processo di maturazione a cui tutti dobbiamo andare in contro ed il secondo con una buona dose di sangue, violenza e sagacia che mai scadono nel già visto.
Prodotto godibile per tutti coloro che sono alla ricerca di qualcosa da vedere senza impegno, “Gli irregolari di Baker Street” è l’ultima rivisitazione dell’universo di Sherlock Holmes che promette di non farci dormire sonni tranquilli.
Battuta migliore: “Sherlock Holmes non esiste più”
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