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Appunti & virgole

Atalanta, viva la Colombia di Pasqua: Muriel e Zapata, l’attacco top della A fotogallery

Sette vittorie nelle ultime otto partite: solo l'Inter capolista sta andando più forte. E Gasperini sorprende ancora cambiando moduli

La Colombia di Pasqua (Muriel, Muriel, Zapata) fa volare l’Atalanta. Aspettando lo scontro di mercoledì 7 tra Juve e Napoli, la Dea si gode il terzo posto e se lo terrebbe stretto con un pareggio tra i campioni d’Italia uscenti e la squadra di Gattuso. Ma è anche a soli due punti dal Milan, che sembra avere il fiato un po’ corto.

Sette vittorie nelle ultime otto partite è in effetti un ritmo da capolista, ce lo saremmo sognati una volta quando l’Atalanta doveva guadagnarsi il punticino per salvarsi.

Incredibile, ma è tutto vero. E solo l’Inter, appunto la prima della classe, sta facendo meglio con nove vittorie nelle ultime dieci partite, mentre il Napoli sta provando a recuperare con cinque vittorie su sei. Certo, potrebbe battere la Juve e a quel punto sarebbero guai per i bianconeri…

Comunque, tornando all’Atalanta: c’è chi la vede già al secondo posto e non sono solo i tifosi irriducibili, d’altra parte la media dei punti del ritorno farebbe pensare a un ulteriore balzo in avanti e così pure la marcia dei Gaspboys che a primavera volano, anche se Gasperini per primo non crede del tutto ai riferimenti statistici perché “questo è un campionato diverso”. Ed è vero.

Restiamo umili, insomma. Intanto la vittoria sull’Udinese dice che in casa l’Atalanta ha superato le vittorie ottenute fuori (9 contro 8), quando a un certo punto il campo di Bergamo sembrava diventato un tabù.

Non lo è più, dall’anno scorso, quello di Firenze dove i nerazzurri si sono imposti dopo ben 27 anni e già si spera nel bis, domenica prossima (c’è ancora Iachini sulla panchina viola e non c’è più Chiesa che fa gol e non solo come l’anno scorso, 1-2). Magari l’occasione buona per ritrovare il miglior Ilicic, che ultimamente abbiamo un po’ perso di vista, chissà.

Però l’Atalanta si riprende la corona di miglior attacco della Serie A, 68 gol contro i 66 dell’Inter, con Muriel sul podio dei cannonieri.
A proposito. Si temeva molto l’effetto-Nazionali, no? Guardate chi ha segnato: Muriel e Zapata che sono rimasti a Zingonia ad allenarsi, Duvàn ne ha approfittato anche per festeggiare i 30 anni e fra poco diventerà anche il secondo bomber della storia alle spalle di Doni, mancano solo tre gol per raggiungere Cominelli. Mentre Muriel va in gol con una facilità strabiliante, stendendo difensori e portiere come birilli. E gli bastano 45 minuti per segnare altre due reti.

Però, non tutte le Nazionali fanno… male, vedi Malinovskyi che ha giocato tre volte in sette giorni con l’Ucraina, è tornato e ha regalato due assist ai bomber. Come del resto Pessina, primo assist per Muriel e tra i migliori contro un’Udinese che non era comunque avversario facile da battere.

Meno brillante il suo compagno in azzurro, Toloi. Si sono viste giocate da applausi, tra l’altro su un campo inzuppato di pioggia come nel primo tempo: davvero questa Atalanta regala momenti di gran calcio, grazie ai suoi giocatori e a quel ‘martello’ che a bordo campo continua a spronarli, senza tregua.

Incredibile Gasp, fresco di panchina d’oro e sempre allenato a ‘battagliare’ anche con gli arbitri. E anche a sorprendere con moduli diversi.

La morale è che, via Gomez e ora, pur con un Ilicic a mezzo servizio, l’Atalanta continua a volare e a esaltarsi con giocate da manuale, di grande tecnica e non solo grazie all’esplosione di Pessina: è migliorata la difesa, manca un esterno? Si cambia modulo e si continua. Come prima, meglio di prima. Chapeau.

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