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San pellegrino terme

Una panchina gigante a Santa Croce per guardare al futuro

Grazie all'impegno di una ventina di ragazzi, anche la frazione di San Pellegrino ha la sua Big Bench e vuole riscoprire i propri artisti

Trecento chili di ferro e legno, 3 metri e 50 di lunghezza per 1 e 80 di altezza, uniti al lavoro di un fabbro, di un falegname e di alcuni giovani volontari. Così anche Santa Croce, frazione di San Pellegrino Terme (poco più di 400 abitanti), ha la sua Big Bench. Come questa, ne esistono più di 120 nel mondo. Panchine giganti, nate da un’idea del designer americano Chris Bangle per sostenere le comunità locali, il turismo e le eccellenze artigiane dei paesi. Una panchina nata come simbolo di ‘ritorno all’infanzia’, dove riscoprire il gesto sociale di condividere una chiacchierata o semplicemente la vista sul paese, San Pellegrino, dal Monte Corno, in cima alla frazione di Santa Croce.

Un ritorno all’infanzia e all’adolescenza nato proprio dall’operosità dei ragazzi della frazione. “Una ventina di giovani, tra i 15 e i 25 anni: sono loro il vero motore di tutta l’iniziativa”. Ne parla orgoglioso Adriano Avogadro, presidente dell’Associazione Santa Croce, che da giugno 2019 si occupa di proporre iniziative di carattere sociale e culturale per promuovere la frazione di San Pellegrino. “Siamo un’organizzazione di volontariato, iscritta all’albo regionale, che si occupa della cura del proprio territorio, ma anche di proporre iniziative di carattere sociale e culturale”.

Un’associazione nata a partire dalla passione di Adriano per i pittori Santacroce, originari proprio della frazione dalla quale hanno preso il nome e migrati a Venezia tra il XV e il XVI secolo. Attivi dalla seconda metà del Quattrocento, provenivano da due famiglie diverse, nate da Francesco di Simone e Girolamo da Santacroce, formatisi alla scuola di Gentile e Giovanni Bellini. Pittori che hanno esportato il nome di Santa Croce nel mondo, ricordati anche nel cartello di nuova realizzazione posto all’ingresso della frazione, che dà il benvenuto proprio nel ‘paese dei pittori’. “Sentivo un dovere morale nei confronti di questi artisti – spiega ancora Avogadro, farmacista e informatore medico-scientifico ora in pensione – Così mi sono rimesso a studiare, cercando di riportare rinnovato interesse in una famiglia di pittori che da Santa Croce si sono spostati a Venezia per realizzare poi opere in tutto il mondo”. Proprio da due convegni sui Santacroce, nel 2016 e nel 2017, e dalla spinta dell’amministrazione comunale, che ha cercato di dare nuovo stimolo per la creazione di gruppi che si prodigassero verso una rinascita delle frazioni, è nata l’Associazione Santa Croce. Convegni legati al mondo dell’arte, ma anche fiere di artigianato locale e, soprattutto, PuliAmo Santa Croce, una serie di iniziative di pulizia delle aree verdi e dei sentieri, molto partecipate dagli abitanti della frazione.

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Iniziative che sono solo la parte iniziale di diversi progetti, ancora in via di realizzazione. “Quando sarà possibile, vorremmo organizzare una serie di incontri diurni nella nuova sala polivalente con gli anziani, in collaborazione con l’assistente sociale del comune – spiega ancora Adriano Avogadro. – Abbiamo in programma poi un progetto di casette di book-crossing (anche nella vicina frazione di Spettino) e la realizzazione di un campo da bocce”. I membri dell’associazione hanno poi un sogno nel cassetto: “Una via ferrata, sulla Corna Pedezzina e la Corna Mària, che vedrà sul tracciato anche un ponte tibetano (lungo dagli otto ai dieci metri)”.

Santa Croce guarda al futuro, grazie ad una serie di iniziative che vedono protagonisti i giovani della frazione. “Una ventina di ragazzi – ricorda Avogadro – che hanno dato una grossa mano per la costruzione della Panchina gigante e del sentiero per raggiungerla”. E che saranno ancora protagonisti per la realizzazione di un sentiero panoramico, da inserire all’interno dei percorsi del CAI.

Se Adriano è ‘il boss’ (come viene simpaticamente chiamato) e l’idea è nata da Celeste, camperista di lunga data, è proprio grazie ai ‘giovani rapaci’ di Santa Croce che la panchina gigante ha preso forma. Dalla Big Bench 128 si vedono San Pellegrino, le frazioni di Aplecchio e Alino, ma anche i monti che ne fanno da cornice, dal monte Linzone al Sornadello, fino al Pegherolo. Una vista sui paesi vicini, ma anche verso il futuro, grazie all’entusiasmo dei ragazzi. Un entusiasmo da riscoprire, perché no, salendo su una panchina gigante, dove ritornare all’infanzia, rinnovando allo stesso tempo lo sguardo verso ciò che ci circonda e verso il futuro.

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