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Il percorso

Leonardo da Vinci attiva “Navigare le relazioni”: prepara gli studenti alle sfide di domani

Il polo scolastico, attraverso la sua Fondazione Leonardo Education, ha dato il via ad un progetto che esplora l’impatto della pandemia sulla vita dei ragazzi, con particolare attenzione al rapporto tra tecnologia e relazioni

Il mondo digital: luogo d’interazione “reale” per i ragazzi, nemico-amico di ogni genitore.

Da un lato la tecnologia è stata un aiuto importante che, anche nei momenti più difficili della pandemia, ha permesso di mantenere vivo il contatto con gli altri; dall’altro è un potenziale pericolo -se non gestita correttamente e consapevolmente – che rischia di svuotare le relazioni del loro valore.

Il gruppo Leonardo Da Vinci, istituto paritario che include nella propria offerta formativa la scuola secondaria di primo e secondo grado, ha fatto propria questa tematica attivando un programma di approfondimento rivolto a tutti gli studenti dell’istituto.

Il percorso si inserisce all’interno di una concezione della formazione che pone lo studente al centro delle attività, perché ne vengono valorizzati i talenti e rispettate le esigenze.

Grazie a questo metodo la scuola ha intercettato due nuovi bisogni, conseguenza della distanza imposta dall’emergenza sanitaria: tornare a ristabilire una relazione fisica con compagni di classe e docenti e dotare gli studenti di risorse, anche psicologiche, per affrontare le situazioni critiche della vita.

È dunque naturale che, a fronte dell’attivazione del bando Artemisia e con la partecipazione della Fondazione Angelo Custode e della Fondazione Leonardo Education – il Leonardo da Vinci abbia colto l’opportunità di approfondire il tema per dare agli studenti una visione di speranza per il futuro.

Il progetto “Navigare le Relazioni”, strutturato in 5 incontri per ogni classe, si caratterizza per temi legati alle effettive necessità degli studenti.

Con le classi delle medie si esplora la relazione tra i ragazzi e il proprio corpo – corpo che è anche mezzo di comunicazione con gli altri – e si tocca il tema dei social, del valore dell’immagine e di come ci vedono gli altri.

Con gli studenti di licei e istituti tecnici il tema della tecnologia è invece centrale; in questo caso l’attività si focalizza soprattutto sui social media.

Il gruppo, moderato da una psicologa, si confronta sulle modalità di utilizzo dei social media coinvolgendo i ragazzi attraverso la tecnica del reverse mentoring (gli esperti sono gli studenti, che spiegano alla moderatrice come funzionano i social); l’obiettivo è quello di far acquisire così una consapevolezza digitale maggiore rispetto al potenziale e ai limiti dei mezzi stessi.

I docenti sono invece coinvolti attraverso dei seminari di formazione dedicati, a garanzia che il lavoro intrapreso in classe abbia poi una continuità nel normale svolgimento dell’attività didattica.

A questo proposito Sonia Cornolti, psicologa della Fondazione Angelo Custode, sottolinea il valore formativo del progetto: “L’intento del progetto è anche quello di creare circolarità di comunicazione tra i docenti e i ragazzi, e di fornire degli strumenti specifici ai docenti per riconoscere quali possono essere delle criticità che si possono manifestare. E soprattutto di dare testimonianza concreta che la scuola si trova dove si trovano i ragazzi”.

Luca Radici, dirigente scolastico della scuola secondaria di secondo grado, pone l’accento sui bisogni degli studenti, emersi come conseguenza del Covid: “In un periodo in cui la didattica a distanza è stata, almeno inizialmente, un importante momento di apprendimento, il bisogno di poter riattivare quella connessione anche emotiva che si stabilisce solo quando si è fisicamente vicini, è stato espresso chiaramente dagli studenti. I docenti si sono molto spesi in questo senso, ma è diventato subito evidente come fosse necessario integrare il percorso formativo dei ragazzi con un contributo mirato a rafforzare l’autostima, a sviluppare le capacità relazionali e valorizzare il proprio talento. Il bando Artemisia è stata l’opportunità che ci ha permesso di creare questo percorso di qualità”.

Eva Haberg, dirigente scolastico della secondaria di primo grado, porta l’attenzione sulle opportunità che questo progetto aiuterà a mettere in luce: “Questo lavoro è un tassello all’interno di un percorso iniziato anni fa. Abbiamo deciso di attivarlo perché oltre che supporto importante ai ragazzi nel presente, sia anche testimonianza di un periodo che non dobbiamo dimenticare quando l’emergenza sarà superata.

Con “Navigare le relazioni” non vogliamo dire ai nostri ragazzi quanto siano importanti le relazioni: lo hanno già scoperto da soli. Vogliamo piuttosto dare speranza, perché non vivano questa situazione come vittime. Certo, la situazione è difficile, ma stanno reagendo; anche nei momenti difficili ci possono essere delle opportunità e vogliamo che le vedano, come ad esempio il miglioramento che abbiamo vissuto nell’uso della tecnologia. Ci sono tre parole che ci guidano in questo percorso: responsabilità, che significa utilizzare le proprie risorse in modo propositivo e stare attenti a non danneggiare sé stessi o gli altri. Resilienza, per capire che le situazioni difficili con il tempo possono anche farci maturare e migliorare. E reciprocità: a scuola possono apprendere insieme, stare insieme e aiutarsi a costruire il loro percorso insieme.

Con il supporto di NT Next Evolving Communication, l’agenzia di comunicazione integrata che collabora con l’istituto Leonardo da Vinci, tutti gli incontri – con gli studenti e i docenti – saranno documentati per dare vita ad una narrazione corale che prenderà la forma di un docu-film.

Il progetto, una volta concluso, sarà poi presentato alla cittadinanza e reso disponibile anche per altre scuole, nell’ottica di condivisione e sviluppo di relazioni virtuose che caratterizza la metodologia di formazione dell’Istituto Leonardo da Vinci.

Perché l’esperienza di un gruppo di studenti possa diventare un’opportunità di riflessione per tutti.

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