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172 anni fa

Le “X Giornate di Brescia”, quando il bergamasco Gabriele Camozzi soccorse la Leonessa d’Italia fotogallery

172 anni fa, le X Giornate di Brescia avevano già sancito per sempre la fratellanza di sangue fra Bergamo e Brescia, le due eroiche città che accomunate, ieri come oggi, in un medesimo glorioso anche se doloroso destino, sono state proclamate insieme “Capitali italiane della cultura 2023”.

Se proprio in questi giorni noi potessimo con una macchina del tempo, tornare indietro di 172 anni fino al marzo 1849 a Brescia, ci troveremmo nel bel mezzo della ribellione del Popolo Bresciano contro l’oppressore austriaco che, iniziata il 23 Marzo, finirà il 1° Aprile nel sangue, con la tragica e pur gloriosa resa dei nostri antenati contro un nemico ben più forte e spietato che varrà a Brescia il Titolo di “Leonessa d’Italia”, dopo dieci terribili giornate di strenua ed impari lotta ai piedi del nostro Castello e di eroica resistenza per le vie della città fin dentro le case.

È con particolare passione che, proprio di questi tempi bui ed incerti, con l’epidemia di Covid in corso che da fra Bergamo, Brescia e dintorni ha già fatto più vittime delle X Giornate, ma con la speranza di rivedere presto la luce… che mi sono messo a scrivere di questi fatti che sembrano tanto lontani e dei quali ho l’impressione che se ne parli sempre di meno!

Le X Giornate di Brescia

Io, al contrario, li rievoco ogni anno nei miei pensieri, avendo vissuto, fin dalla nascita, i primi cinque anni della mia infanzia nella casa di via Torricella di Sopra 1, detta “Casa Caldera” che, demolita nel 1977, fu il luogo preciso in cui si conclusero nel sangue le X Giornate di Brescia nella notte del 1° Aprile 1849 con l’eccidio della valorosa Legione Camozzi giunta segretamente da Bergamo in soccorso ai Bresciani in lotta, comandata dallo stesso Gabriele Camozzi, ma che fu tradita per la delazione fatta agli Austriaci dall’infame spia Patuzzi, che li guidò fino alla casa.

Sbucarono infatti, all’improvviso dalle tenebre, i 500 soldati tirolesi armati fino ai denti che vi irruppero facendo una strage e i Legionari bergamaschi che non furono subito trucidati nella “Casa Caldera” ed i loro corpi gettati nel pozzo che si trovava sotto il portico vicino all’ingresso, furono fatti prigionieri e giustiziati poco dopo nelle fosse del Castello!
Gabriele Camozzi, riuscì a salvarsi miracolosamente con pochi superstiti nascondendosi sotto gli archi del Ponte delle Grotte sul fiume Mella, mentre vi passava il 3° Corpo d’Armata Austriaco.

Le X Giornate di Brescia

Questo tragico episodio delle X Giornate, oltre che riassunto nelle poche parole scolpite sulla pietra della lapide che una volta era fissata sulla facciata della Casa Caldera, dove si svolse il dramma, fu raccontato da Achille Beltrami e pubblicato il 19 Febbraio 1904 sul quotidiano La Provincia di Brescia, lo storico giornale sostenuto da Giuseppe Zanardelli che fu attivo dal 1870 fino al 1926.

Nel corso degli anni ho, infatti, cercato di recuperare tutto ciò che potesse servire a ricordarmi meglio quegli storici eventi anche incuriosito dai racconti di mia madre e di mio padre che sapevano dell’accaduto e che avevo intercettato, ancora bambino e non senza un brivido di paura, passando vicino a quel pozzo che ricordo tuttora perfettamente!
Così come ricordo da sempre quella lapide che, essendo ancora troppo piccolo, non sapevo leggere, ma che vedevo ogni volta che tornavo a casa dall’”asilo infantile” situato ad Urago, che raggiungevo ogni giorno percorrendo da solo, fin da piccolissimo, la dritta Via della Chiesa che all’epoca attraversava un bel tratto di aperta campagna, oggi ricoperta di case e condominii!

Ora, ripassando per quella Via Torricella dove dal 1977 quella casa non esiste più, ma al contrario, i miei ricordi sono più vivi che mai, c’è ancora quella lapide rimontata su un muretto di pietra, in ricordo della Strage dei Patrioti Bergamaschi, guidati da Gabriele Camozzi a cui Brescia ha dedicato una via cittadina.

Le X Giornate di Brescia

Alla luce di tutto ciò, auspico personalmente, da entusiasta sostenitore di entrambe le due nostre Città di Brescia e di Bergamo, Capitali italiane della Cultura, che nel 2023 si potrà celebrare insieme il 174° anniversario delle X Giornate di Brescia, con Bergamo, facendo anche il gemellaggio fra la Rocca di Bergamo in città Alta ed il Castello di Brescia, due luoghi entrambi protagonisti, insieme e contemporaneamente, nello storico evento!
Lo stesso Sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, con grande generosità sostenne il Castello di Brescia, dando il suo voto personale per la sua proclamazione a “Luogo del Cuore FAI”.

Le X Giornate di Brescia
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