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La raccolta firme

Treno per Orio, 4mila firme in 24 ore per la petizione che chiede la modifica del tracciato

Dopo le prese di posizione dell'onorevole Devis Dori e del consigliere regionale Niccolò Carretta, ora anche il dissenso dei cittadini inizia a essere ampio: chiedono un percorso il più possibile interrato.

In 24 ore, ha superato le 4mila firme la petizione lanciata su Change.org da un insieme di comitati e  associazioni per chiedere a Governo, Italferr, Rete Ferroviaria Italia e a Comune e Provincia di Bergamo di rivedere il progetto del nuovo collegamento ferroviario Stazione di Bergamo – Aeroporto di Orio in modo da tutelare sia l’ambiente che le vite degli abitanti delle zone impattate.

Il progetto, si legge nella petizione, “prevede la realizzazione di 5,2 chilometri di binari quasi interamente in superficie, con attraversamento e spaccatura del quartiere di Boccaleone in due aree non comunicanti, pesante consumo di suolo e severo impatto acustico/visivo anche nella Cintura Verde di Bergamo Sud Est”.

I promotori della petizione (ovvero i Comitati dei quartieri di Boccaleone, Campagnola, Colognola, San Tomaso de’ Calvi, Villaggio degli Sposi di Bergamo, Italia Nostra e Legambiente sezioni di Bergamo) chiedono quindi “di subordinare il progetto all’esito delle Valutazioni Ambientali di legge per l’aeroporto: VAS per la zonizzazione acustica e VIA per il nuovo piano di Sviluppo al 2030, entrambe ferme da anni e fondamentali per individuarne la massima crescita sostenibile”.

Nel caso in cui la ferrovia fosse necessaria, scrivono, la richiesta è di far sì che il tracciato diventi il più possibile interrato, “consentendo di ricucire i quartieri anziché dividerli” ed “eliminando la necessità di installare barriere fonoassorbenti (alte fino a 7,5 metri), mantenendo la continuità a verde in superficie (sia per le zone urbane sia per le aree agricole della cintura verde di Bergamo)”.

La petizione chiede infine di “valutare correttamente le ricadute sulla viabilità esistente durante il cantiere, suddividendo l’appalto delle opere in più lotti da assegnare anche contemporaneamente, in modo da ridurre i tempi di realizzazione dell’intera tratta, ma programmando una sostenibile viabilità alternativa, di prevedere un piano di monitoraggio dell’opera effettivo e attuabile concretamente e in sintonia con quanto prevedono le linee guida ministeriali”.

Sulla questione, una decina di giorni fa, era intervenuto anche l’onorevole bergamasco Devis Dori del Movimento 5 Stelle: “Ho incontrato alcuni rappresentanti del Comitato di quartiere Boccaleone, che mi hanno interpellato in merito al collegamento ferroviario Orio-Bergamo – aveva sottolineato – L’incontro è stato proficuo, mi hanno illustrato le criticità del progetto attuale, le conseguenze sul quartiere e anche le possibili soluzioni tra le quali, in particolare, quella dell’interramento di una parte del tratto ferroviario. Le loro perplessità non sono sul collegamento ferroviario, che comunque è percepito come un’opportunità, ma sull’attuale progetto da realizzare”.

Anche il consigliere regionale bergamasco di Azione Niccolò Carretta aveva portato la questione al Pirellone, con un’interrogazione: “L’interrogazione ha il fine di rendere pubbliche le valutazioni tecniche, economiche, infrastrutturali, urbanistiche, sociali e di impatto sul quartiere di Boccaleone che Regione Lombardia ha fatto in merito alle eventuali alternative prese in considerazione rispetto alla previsione del viadotto previsto nel progetto – oltre che, più specificamente, in merito alla fattibilità dell’interramento del tracciato come richiesto dai residenti e dal Comitato di Quartiere, e, qualora ritenuto non fattibile, le relative motivazioni. Ritengo poi utile conoscere quali siano gli intendimenti e le valutazioni, anche tecniche, fatte da Regione Lombardia in merito alla previsione di una fermata a servizio della Fiera di Bergamo e del quartiere di Boccaleone (fermata “Fiera/Boccaleone”). In ultima istanza ho chiesto a Regione Lombardia, congiuntamente a RFI e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il piano dettagliato delle diverse fasi di lavorazione, dei relativi impatti sulla viabilità, sulle connessioni e sulle mitigazioni previste; un atto di doveroso coinvolgimento”.

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