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L'intervista

Leyla Ciagà entra in Parlamento: “Pari opportunità, ambiente e sviluppo sostenibile”

La voce non nasconde l'emozione del debutto in Parlamento, anche se le competenze non le mancano di certo visto il suo curriculum e la sua esperienza.

La voce non nasconde l’emozione del debutto in Parlamento, anche se le competenze non le mancano di certo visto il suo curriculum e la sua esperienza. Leyla Ciagà entrerà alla Camera dopo la rinuncia al seggio parlamentare di Giovanni Sanga che ha scelto di proseguire la sua attività come presidente dalla Sacbo, la società che gestisce l’aeroporto di Orio al Serio.

Ciagà prenderà così il posto di Maurizio Martina, nominato recentemente vicedirettore della Fao (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) che ha sede a Roma.

“Nel 2018 ero in lista al quarto posto e non mi sarei mai immaginata di entrare in Parlamento. Ma c’è stata una congiuntura di situazioni tale per cui che questa cosa si è avverata”.

Come si sente?

Naturalmente sono felicissima di entrare nel Parlamento Italiano e ringrazio il Partito Democratico che mi ha dato questa opportunità candidandomi allora, nel 2018, e quindi da questo punto di vista ringrazio per la fiducia che mi ha dato. Lavorerò all’interno del gruppo del Partito Democratico.

Dal giugno 2014 al giugno 2019 è stata assessora all’Ambiente, politiche energetiche e verde pubblico del Comune di Bergamo, poi dall’ottobre 2019 è membro del Consiglio di gestione del Parco dei Colli di Bergamo. Dal 2008 è ricercatrice di ruolo e professore aggregato in Storia dell’Architettura al Politecnico di Milano dove è tornata dopo l’esperienza amministrativa di Palazzo Frizzoni.

Si rimette tutto in gioco?

Sì, avevo ripreso l’insegnamento al Politecnico di Milano. Ma è un momento cruciale e non facile per il nostro Paese. Però se vogliamo guardare al lato positivo è un tempo che si apre a nuove possibilità, ad importanti decisioni e programmi. Se pensiamo al Recovery Fund e di Next Generation Eu abbiamo di fronte una sfida significativa che si gioca molto su ambiti che a me interessano  molto e di cui mi sono sempre occupata come : la transizione ecologica, il contrasto ai cambiamenti climatici e al consumo di suolo, la mobilità sostenibile, i parchi e la biodiversità.  Temi che sono al centro del dibattito pubblico e nell’interesse dei cittadini. Dal mio punto di vista è ancora più sfidante, considerando anche il mio impegno in Italia Nostra devo ammettere che sono molto contenta di questa opportunità.

Si sente in sintonia con questo Governo di larghe intese, dove c’è anche la Lega e partiti lontani dalla sua posizione?

Stante la situazione attuale, credo che questo Governo sia capace e in grado di affrontare le sfide che abbiamo di fronte. Da questo punto di vista sono assolutamente in sintonia. Poi come Partito Democratico, con la svolta di Enrico Letta, credo che siano ben chiari i punti e ci siano nuove possibilità. La mia congiuntura la vedo favorevole.

Oltre all’ambiente, lei ha sempre sostenuto tutte le campagne per i diritti delle donne.

La parità di genere, le condizioni di lavoro, il protagonismo femminile sono battaglie che ho combattuto e portato avanti da semplice cittadina e da politica. Ho molto apprezzato che Enrico Letta abbia voluto due donne come capo gruppi alla Camera e al Senato. La parità di genere non deve essere solamente una bella parola, deve essere messa in pratica. Ho apprezzato molto questa scelta importante del mio segretario di partito che non è solamente un gesto, ma un’azione concreta. Mi auguro che sia un tempo di scelte e azioni importanti anche per il Paese.

 

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