• Abbonati

Cinema

La recensione

“WandaVision”: alla scoperta delle vite nascoste di Wanda e Visione

La serie unisce lo stile delle classiche sit-com all'universo cinematografico della Marvel in cui Scarlet Witch e Visione, due esseri dotati di superpoteri che conducono una tranquilla vita di periferia, iniziano a sospettare che niente sia come sembri

Titolo: WandaVision
Regia: Matt Shakman
Genere: ematico, sentimentale, sit-com, supereroi
Episodi: 9
Durata: circa 35’
Interpreti: Elizabeth Olsen, Paul Bettany, Debra Jo Rupp, Fred Melamed, Kathryn Hahn
Programmazione: Disney+
Valutazione IMDB: 8.1/10

A circa un mese dagli eventi narrati in “Avengers: Endgame”, i coniugi Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen) e Visione (Paul Bettany) trascorrono una felice esistenza cercando di celare al mondo i loro superpoteri. I due si sono stabiliti nella piccola cittadini di Westview nel New Jersey in cui tutto pare rimanere sempre ugualmente idilliaco. Forse anche troppo. L’amore tra loro è fiabesco e la commozione per la scomparsa dell’androide in “Avengers: Infinite War” ha lasciato spazio ad una calma piatta che pare non finire mai. Ben presto però alcuni piccoli dettagli inizieranno a discostarsi dalla storia meravigliosamente finta che i due stanno vivendo, lasciando intendere che non tutto sia come sembra. Allo stesso momento degli agenti della S.W.O.R.D. e dell’FBI collaborano per capire cosa si nasconda dietro al campo di energia che da tempo circonda Westview.

Miniserie televisiva creata da Jac Schaeffer e disponibile sulla piattaforma on demand Disney+, “WandaVision” racconta l’evoluzione di Wanda Maximoff e dell’androide Visione dopo averli lasciati a metà del 2019 nell’ultimo film degli Avengers. La serie muove i suoi passi all’interno del sempre più ampio Marvel Cinematic Universe (abbreviato in “MCU” dagli appassionati) ed è in continuità con i film del franchise ufficiale, inserendosi nella cosiddetta “fase 4” della narrazione fumettistica.

 

WandaVision

 

La serie prende in prestito la sua cifra stilistica da quella delle più classiche sit-com comiche tanto acclamate dal pubblico americano a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, senza però mai dimenticarsi dei toni eroici ed incalzati tipici dei film Marvel. In quella che si presenta come una serie a metà tra “i Robinson” e “Smallville”, la Disney è riuscita a creare un prodotto valido dagli sviluppi sorprendenti dimostrando, come ormai succede da anni, come l’annosa etichetta “cinecomic” non per forza denoti un prodotto dal ridotto valore artistico. Oltre ai poteri dei due grande importanza verrà data al loro lato “umano”, mostrando più volte quanto il desiderio di due supereroi altro non sia che vivere un’esistenza tranquilla circondati da coloro che amano. Si sa però, chi troppo vuole nulla stringe e così è anche se un mese prima hai sconfitto uno degli antagonisti più potenti dell’universo. Prodotto godibile anche per coloro che non hanno avuto il tempo (o la voglia) di recuperare tutti i pezzi di una saga iniziata nel lontano 2008, “WandaVision” ha il merito di aver portato sui piccoli schermi una storia coinvolgente nonostante un momento tanto complicato, in cui nemmeno le più grandi serie di Hollywood hanno trovato riposo.

Ottimo antipasto per tutti coloro che non vedono l’ora di immergersi di nuovo nelle adrenaliniche avventure dell’MCU, la miniserie andrà a scavare nella psicologia tutt’altro che semplice di due tra i personaggi più amati della storia dei cinecomic.

Battuta migliore: “Siamo una coppia insolita”

“Oh beh di questo non ho mai dubitato!”

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI