• Abbonati
L'intervista

Stefano, giovane fisico di Seriate: “Ricerco astroparticelle al Gran Sasso Science Institute”

Stefano Ghislandi, 25 anni, laureato alla Bicocca di Milano con 110 e lode, ci racconta la sua passione per la fisica e come sta andando il dottorato al prestigioso istituto con sede all'Aquila

Ci sono storie che è particolarmente bello raccontare. Sono le storie in cui la passione e l’impegno fanno la differenza e permettono di costruire la propria strada: quando i protagonisti sono giovani di talento diventano motivo di speranza per il Paese e di orgoglio per il territorio.

È il caso di Stefano Ghislandi, giovane fisico nato e cresciuto a Seriate, laureato in fisica alla Bicocca di Milano con 110 e lode, che oggi – a soli 25 anni – sta svolgendo il dottorato di ricerca al Gran Sasso Science Institute (GSSI), istituto di ricerca e di alta formazione di livello internazionale.

Lo abbiamo intervistato chiedendogli di raccontarci il suo percorso e come sta andando questa esperienza.

Com’è nata la sua passione per la fisica?

Sin da piccolo ho avuto una buona predisposizione per la matematica: già alle scuole elementari e alle medie mi piaceva e ci riuscivo abbastanza bene. Quando è arrivato il momento di scegliere la scuola superiore, ho optato per il liceo scientifico e mi sono diplomato al Lussana di Bergamo. La passione per la fisica è nata proprio in questo periodo, in modo particolare negli ultimi due anni, in cui le materie vengono trattate entrando maggiormente nel merito degli argomenti. Se riuscivo partecipavo anche a corsi pomeridiani per approfondire meglio alcune nozioni.

La passione per la matematica, dunque, è stata una dote naturale

Riuscivo a svolgere bene gli esercizi. A volte anche a me richiedevano dello sforzo ma mi piacevano, mi divertivano e non mi sono mai pesati. Per quanto riguarda la fisica, l’aspetto che mi ha colpito maggiormente è l’obiettivo, cioè riuscire a descrivere la realtà, quindi tutto ciò che succede attorno a noi, dalle cose più semplici a quelle più complesse, attraverso la matematica e l’interpretazione. Sostanzialmente consiste nel formulare considerazioni su quello che si osserva applicando il linguaggio della matematica e della logica.

Ci spieghi

Il fisico formula previsioni e se risulteranno corrette significa che il modello che ha sviluppato sarà adatto a descrivere quel fenomeno. Siamo tutti consapevoli, poi, che non sarà mai completamente esatto perchè la natura è inimitabile, ma è molto affascinante ideare modelli che possano prevederne il comportamento. Penso che sia stimolante che la mente umana riesca a descrivere quello di cui essa stessa è fatta: è un concetto profondo, quasi filosofico. Partendo da queste premesse, in linea generale, si distinguono fisici sperimentali, che realizzano gli esperimenti e analizzano i risultati, e fisici teorici, che elaborano modelli che potranno essere confermati o confutati. Io sono un fisico sperimentale proprio perchè non ho mai voluto lasciare questo contatto con la natura e con la realtà: mi interessa vedere i riflessi concreti dei modelli e delle teorie matematiche, che possono essere anche abbastanza complicate.

E dopo le superiori com’è proseguito il suo percorso?

Mi sono iscritto all’università Bicocca di Milano dove ho conseguito la laurea triennale in fisica e la magistrale in fisica delle particelle, le componenti che costituiscono il mondo, qualsiasi cosa che ci circonda. Formano sia gli oggetti che possiamo vedere sia ciò che non risulta visibile all’occhio umano, come i raggi cosmici che arrivano dallo spazio alla Terra o i raggi gamma che vengono usati quando si effettua una radiografia: studiandoli si può capire il loro funzionamento e pensare ad altri scopi utili per cui adoperarli.

Nel suo percorso formativo ha fatto esperienza anche al CERN, il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle

Quando sono giunto al quarto anno di università ho effettuato una summer school al CERN, che coinvolge giovani di tutto il mondo. Sono stato selezionato in un team di 10 fisici e ingegneri italiani per partecipare a questo campus: ho lavorato allo sviluppo di una parte di un rivelatore a gas utilizzato in alcuni esperimenti con l’acceleratore di particelle. Ed è stata un’esperienza bellissima: per la prima volta ho avuto la possibilità di svolgere davvero ricerca e mettere mano a un progetto vero e proprio. Inoltre è stato bello essere coinvolto in un campus così grande, internazionale, che dà tante opportunità.

Stefano Ghislandi

Oggi sta svolgendo il dottorato di ricerca in un’altra realtà molto prestigiosa, il Gran Sasso Science Institute (GSSI)

Si, ho cominciato il dottorato che prevede un percorso della durata di quattro anni: il mio corso è dedicato alla fisica delle astroparticelle. Mi interessa, in modo particolare, lo studio dei neutrini, particelle molto sfuggevoli che si riescono a vedere difficilmente: questo le rende misteriose e mi ha invogliato a dedicarmi.

Ha già qualche idea sul suo progetto di ricerca?

Se continuassi sui neutrini proseguirei con la ricerca del cosiddetto doppio decadimento beta senza emissioni di neutrini, un processo che ancora non è stato visto e chiarirebbe un punto importante della natura di queste particelle che risulta irrisolto ormai da un centinaio d’anni. Un aspetto prezioso del percorso che sto effettuando è che il GSSI è legato ai laboratori nazionali del Gran Sasso, che sono tra i più grandi al mondo e hanno strutture uniche in cui effettuare esperimenti che necessitano di luoghi con determinate caratteristiche e strumenti particolari.

Cosa le piacerebbe scoprire?

Sarebbe un sogno scoprire qualcosa riguardante queste particelle o altro, come qualche nuovo meccanismo della natura ecc. Nel 2021 fare una scoperta è molto difficile e se si riuscisse magari gli impieghi pratici arriveranno nel tempo, anche tra 50-60 anni.

Quali sono i suoi obiettivi per il prossimo futuro?

Adesso continuare con il dottorato e svolgere attività di ricerca, poi in futuro il coronamento della carriera potrebbe essere diventare anche docente. Mi sono sempre posto degli obiettivi senza cercare di incanalare troppo la mia vita, mi impegno dando il massimo e l’importante è che mi piaccia quello che faccio: lascio aperte tante strade per prendere quella migliore al momento della decisione.

Stefano Ghislandi

E cosa consiglierebbe a un adolescente che vorrebbe intraprendere la sua strada?

È un percorso che sicuramente richiede tanto impegno. Ho dovuto studiare davvero tanto e compiere sacrifici, anche solamente vivere da pendolare frequentando l’università a Milano, ma non mi sono mai pesati. Se si fa qualcosa che piace non bisogna pensarci troppo e nemmeno concentrarsi eccessivamente sul presente ma cercare di guardare avanti. I problemi vanno affrontati di volta in volta: non ci si deve far impaurire dagli scogli da superare perchè la montagna non si scala tutta insieme ma piano piano e prima o poi le soddisfazioni arrivano. Aggiungo, comunque, che i fisici hanno una vita normale: ho degli amici ed esco come fanno gli altri ragazzi. E svolgere questo lavoro ha diversi lati positivi, per esempio si conoscono molte persone e si viaggia parecchio, l’attività è varia, si possono fare tanti cambiamenti e non ci si annoia mai.

Per concludere, secondo lei l’Italia è un Paese in grado di dare opportunità ai giovani? E cosa pensa dei cervelli in fuga?

Nel mio campo l’Italia mette a disposizione dei centri d’eccellenza come quello in cui mi trovo adesso: le opportunità ci sono e i fisici italiani sono tra i più voluti in tutto il mondo. Al tempo stesso è fondamentale creare connessioni internazionali: si lavora a problemi molto complicati, si svolgono esperimenti costosi ed è necessario l’apporto di tante persone. Per un fisico, inoltre, è importante effettuare periodi di studio all’estero, fare esperienze in altri Paesi ma poi i risultati vengono portati qui, quindi non c’è da preoccuparsi per questo.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI