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Comitato tutela ferrovia

Tram ad un binario in Val Brembana: “Fattibile, guarda all’Europa”

Alberto Caglioni, portavoce del comitato: “Inimmaginabile uno sviluppo basato solo sul trasporto su gomma. Guardiamo al futuro, anche in ottica di una riduzione delle emissioni prevista a livello europeo, per una valle più sostenibile”.

“Con il solo progetto per il doppio binario, il rischio per il prolungamento della Teb da Villa d’Almè fino a San Pellegrino è quello di rimanere solo sulla carta. La scelta del binario singolo potrebbe portare alla risoluzione di diversi problemi, oltre che ad una riduzione dei tempi di realizzazione”.

Alberto Caglioni, portavoce del Comitato di tutela della Ferrovia e di difesa dell’Ambiente e della Salute Valle Brembana, sposa la proposta di Maurizio Alfisi, sociologo dei trasporti, di prolungare la linea Teb fino a San Pellegrino con un solo binario. Una proposta che guarda a diversi sistemi ferroviari del mondo, che comprendono appunto anche un gran numero di linee a binario singolo, resi sicuri da sistemi di controllo moderni, ma anche ad una questione economica nella quale, però, deve prevalere l’interesse pubblico.

“Alfisi cita una tratta tedesca (da Ettlingen a Bad Herrenhalb, 24 km) dove, in un contesto simile al nostro, 25mila persone vengono servite da un binario unico, che consentirebbe passaggi ogni 30-60 minuti – ricorda Caglioni. – Per i mezzi esistenti, poi, che hanno capacità di 300 persone, spingere solo sull’idea del doppio binario può non essere così necessario, considerando anche la possibilità di diminuzione dei costi e di ricerca di finanziamenti, oltre che dei tempi di realizzazione”.

Problematiche riprese dallo stesso Maurizio Alfisi “Considerato che esiste già un sedime ferroviario (la vecchia ferrovia venne dismessa nel 1966), in buona misura utilizzabile e comprendente diverse gallerie, predisposto per il semplice binario, volere a tutti i costi il doppio binario implicherebbe la necessità di costruire ex-novo una ferrovia a doppio binario che, date le condizioni orografiche e la strettezza della Valle, non potrebbe che avere un forte impatto ambientale, dei costi spropositati e praticamente insostenibili”.

Un progetto, quello per la tramvia in Valle Brembana (presentato uno studio di fattibilità con il tracciato fino a Zogno, oltre ad un altro, ancora in fase di realizzazione, che possa portare fino a San Giovanni Bianco), che potrebbe proseguire in parallelo con il completamento della pista ciclopedonale e di una riqualificazione urbana complessiva, in ottica di una riduzione delle emissioni entro il 2030 ed in vista di un’economia neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050, come previsto dal Parlamento europeo.

“Quella europea è la direzione da seguire, per questo abbiamo a cuore la mobilità su binari, che può portarci ad essere indipendenti dalle auto – spiega Alberto Caglioni – . L’azzeramento delle emissioni si può raggiungere solo sviluppando una rete ferro-tramviaria che è ferma da tempo a proposte e studi di fattibilità”. Direzione europea sposata anche da diversi sindaci della valle: “Abbiamo riscontrato un rinnovato interesse anche da parte di alcuni primi cittadini. Le decisioni europee devono, inevitabilmente, trovare diretta applicazione soprattutto a livello locale”.

Secondo il comitato, le direttive europee sono la chiave per guardare con ottimismo al futuro anche della Valle Brembana. “Anche rispetto alla viabilità odierna, non è immaginabile uno sviluppo concreto basato solo sul trasporto su gomma – ribadisce Caglioni – . Bisogna immaginare una valle dove la mobilità su strada possa essere affiancata dalla tramvia, spostando il più possibile anche il trasporto delle merci sulle rotaie (togliendo traffico alla strada), riducendo l’impatto ambientale e migliorando la qualità della vita. Le persone poi potrebbero muoversi senza l’impellente necessità di avere due auto per famiglia. La Valle Brembana si sta spopolando, perdendo soprattutto i giovani. Se si vuole invertire la rotta, non bastano nuove strade, bisogna provare a scaricare la rete stradale su un servizio metrotranviario moderno”.

Un’idea, quella dell’adozione del binario singolo per arrivare almeno fino a San Pellegrino, che guarda al futuro, che prova ad immaginare una valle più sostenibile, dove lo spostamento su gomma non rimanga la sola scelta obbligata.

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