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Alla sacbo

Sanga: “Tanti progetti, resto al timone dell’aeroporto, rinuncio al Parlamento”

Continuerà a fare il presidente della società che gestisce quello che è il terzo aeroporto italiano, in un momento certamente difficile dopo 10 anni di successi.

“C’è un grande lavoro da fare e dopo 10 anni di successi ora ci stiamo misurando con difficoltà e fatiche nuove: mi dedicherò ai progetti che vogliono rilanciare e valorizzare il nostro aeroporto e quindi non abbandono il campo. La prossima settimana presenterò le mie dimissioni da parlamentare, voglio continuare il lavoro con entusiasmo e passione”.

Così Giovanni Sanga annuncia, nel corso dell’incontro (online) dedicato al decennale dell’intitolazione dello scalo di Bergamo Orio al Serio al Caravaggio, la sua decisione di rimanere al timone della Sacbo.

Continuerà a fare il presidente della società che gestisce quello che è il terzo aeroporto italiano, in un momento certamente difficile e dopo aver ricevuto “molte sollecitazioni dal territorio”.

Primo dei non eletti di Bergamo alla Camera, Sanga è rientrato in Parlamento il 20 gennaio scorso, subentrato a Maurizio Martina, nominato vicedirettore aggiunto alla Fao. La Giunta per le elezioni stava verificando la compatibilità dei due ruoli del commercialista della Valcavallina, ma ora non serve più: la decisione è stata presa.

“Mi sono ritrovato in Parlamento dalla sera alla mattina – ha aggiunto Sanga – Non era nei miei progetti. Avevo avviato questo percorso in Sacbo, ho avuto bisogno di due mesi e ho fatto le mie riflessioni: ho ritenuto che, dopo un anno e mezzo, in un momento così particolare andasse portato avanti il lavoro. Un lavoro per valorizzare la terza infrastruttura del Paese. Continuo con entusiasmo e passione e sul piano locale ho ricevuto tante sollecitazioni a restare qui”.

È stata anche l’occasione per tracciare un bilancio del decennale dell’aeroporto sotto il nome di “Caravaggio”: dieci anni di successi, nei quali si è passati da circa 7 milioni di passeggeri al record storico del 2019 quando si sono sfiorati i 14 milioni, prima del crollo ai 3.833.000 del 2020 causa pandemia.

Nel decennio l’aeroporto è arrivato toccare i 165 milioni di fatturato societario nel 2019, con 111 milioni di utili conseguiti e 40 milioni di dividendi distribuiti: una buona parte dell’utile, invece, è stato accantonato per rafforzare il patrimonio netto. Il 2020, invece, si chiuderà con un bilancio in perdita di circa 20 milioni.

Tra i tanti progetti realizzati o avviati, il presidente Sanga ha ricordato il rifacimento della pista di volo nel 2014, l’apertura della nuova area Schengen con ampliamento della zona commerciale nella primavera del 2015, la realizzazione della nuova area check-in con 33 postazioni e la nuova area extra Schengen inaugurata il 16 luglio scorso.

In cantiere ci sono la nuova ala a ovest che Sacbo spera di inaugurare entro la fine dell’anno, la riorganizzazione dell’area cargo, l’anello ciclabile e il nuovo hotel a 4 stelle. E poi l’importantissimo il collegamento ferroviario: “Opera fondamentale per l’intermodalità – ha sottolineato Sanga – Capisco che ci possano essere delle complicazioni, ma in fase progettuale si può discutere. Però l’interlocutore non siamo noi, ma Rfi. Credo che loro stiano lavorando con il Comune per trovare le soluzioni col minor impatto e che possano essere meglio collocatedentro il contesto della nostra città”.

Il tutto per investimenti complessivi di oltre 60 milioni, trenta dei quali già avviati.

Il segretario provinciale dei dem, Davide Casati commenta così la decisione di Sanga: “Una scelta dettata da responsabilità e spirito di servizio. Nel momento più difficile per l’aeroporto dovuto alla pandemia, Sanga ha anteposto gli interessi di un’infrastruttura strategica per la nostra provincia come l’aeroporto a qualunque altra valutazione personale, accogliendo la richiesta degli azionisti di Sacbo Spa e dei sindaci bergamaschi di portare avanti il suo lavoro”.

“L’esperienza e la capacità di Giovanni Sanga saranno ancora più importanti in un passaggio molto delicato come questo, nel quale l’attività di Sacbo dovrà essere rilanciata dopo la pandemia”. È con queste parole che il consigliere regionale del Pd Jacopo Scandella accoglie la notizia della decisione del presidente di Sacbo di restare al timone della società che gestisce lo scalo di Orio al Serio e rinunciare all’ingresso in Parlamento al posto di Maurizio Martina, dimessosi dopo la nomina in Fao. All’ex assessore all’Ambiente del Comune di Bergamo che subentrerà al suo posto, il consigliere dem augura invece “un grosso in bocca al lupo a Leyla Ciagà, porterà una marcia in più nel gruppo parlamentare democratico sui temi dell’ambiente, dei parchi, del consumo di suolo e del trasporto sostenibile, a cui si è sempre dedicata con impegno e passione”.

Durante l’evento è stato presentato il libro dedicato ai primi cinquant’anni di Sacbo, “Bergamo e il suo aeroporto” scritto da Eugenio Sorrentino ed edito da Morcelliana: all’interno un racconto, anche fotografico, dei momenti salienti che hanno portato lo scalo di Orio al terzo posto nazionale, fino alle difficoltà della pandemia.

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