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Rinnovo del contratto nazionale

Sciopero del trasporto pubblico: corse a singhiozzo a Bergamo

Per rivendicare il rinnovo di un Contratto nazionale scaduto da tre anni i lavoratori hanno già incrociato le braccia per 4 ore l’8 febbraio. Venerdì 26 marzo la mobilitazione sarà invece di 24 ore. Il servizio è garantito dalle 6.15 alle 9.15 come anche dalle 12.30 alle 15.30.

Venerdì 26 Marzo è proclamato lo sciopero nazionale di 24 ore del trasporto pubblico per ottenere il rinnovo del contratto nazionale scaduto il 31 dicembre 2017. La decisione è stata assunta in seguito al rifiuto delle associazioni datoriali Asstra, Agens e Anav, di proseguire il confronto negoziale avviato a novembre del 2020.

A Bergamo lo sciopero scatterà con le corse da inizio servizio alle 6.15; dalle 9.15 alle 12.30 e dalle 15.30 a fine servizio.

Come più volte sottolineato il Trasporto Pubblico è un servizio fondamentale che occupa più di 100 mila lavoratrici e lavoratori che, anche durante il periodo più duro del lockdown hanno sempre garantito il diritto alla mobilità delle persone, anche a rischio della loro salute.

“È stato chiesto un sacrificio importante ai lavoratori del Trasporto Pubblico, che hanno risposto con professionalità e senso di abnegazione ai bisogni del Paese, e che hanno contribuito e ancora contribuiscono a mantenere vivo un servizio indispensabile – si legge in una nota congiunta di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil Lombardia -. Non comprendiamo come lavoratori ritenuti indispensabili nei momenti di crisi possano rimanere inascoltati quando chiedono il rispetto di un diritto elementare come quello del rinnovo contrattuale. Nella mattina di giovedì 25 marzo l’ultimo tentativo esperito per evitare il disagio dello sciopero ai cittadini è stato vanificato dalla totale chiusura delle associazioni datoriali. Inoltre, come abbiamo più volte ribadito, il settore soffre di una fragilità endemica alimentata da un frazionamento aziendale che difficilmente potrà trovare una soluzione interna; per questo auspichiamo che il negoziato con le associazioni datoriali faccia del CCNL un elemento regolatore del settore, per dare una risposta più efficace alla domanda di mobilità, pubblica e sostenibile, che arriva dai cittadini. In Lombardia abbiamo una ragione in più per scioperare: la mancanza di un coordinamento fra istituzioni e la totale assenza di Regione Lombardia nella gestione di un servizio essenziale come il trasporto dei cittadini lombardi”.

“Nel confronto con le controparti datoriali Asstra, Agens e Anav, anche l’incontro di giovedì 25 marzo si è concluso con esito negativo, dunque lo sciopero di domani resta confermato” hanno spiegato poco fa Marco Sala della Flit-Cgil, Antonio Scaini di Fit-Cisl e Giacomo Ricciardi di Uiltrasporti-Uil di Bergamo. “Torniamo a ricordare che i lavoratori del trasporto pubblico, pur continuando a fornire il loro contributo, sono anche stati a turno sospesi dal lavoro e posti in Cassa integrazione vedendo, come molti altri lavoratori in Italia, drasticamente ridotto il proprio reddito. Per questo è ancora più necessario che si superi l’inaccettabile posizione delle aziende del settore che vorrebbero negare il rinnovo del Contratto azzerando il triennio 2018/2020, come se non fosse mai esistito, cancellando cioè tre anni di lavoro”.

Oltre alla trattativa per il Contratto, durante la pandemia le organizzazioni sindacali di categoria hanno cercato con ogni mezzo anche di “aprire un canale di dialogo con Regione Lombardia per coordinare la riorganizzazione dei trasporti in relazione al ridotto indice di riempimento, velocizzare la distribuzione delle risorse economiche alle aziende pesantemente colpite dalla crisi, affrontare il nodo della ripartenza attraverso proposte serie e costruttive, gestire anticipatamente gli effetti della crisi su imprese e occupazione. Regione Lombardia non ha mai voluto affrontare questi problemi, lasciando soli lavoratori, aziende e utenza”.

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