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A bergamo

“Non possiamo farcela da soli”: l’appello dei genitori della scuola Camozzi

La lettera indirizzata ai vertici regionali e la petizione affinché la scuola sia per davvero una priorità e le famiglie non siano lasciate sole a riorganizzare lavoro e figli in sole 12 ore

“Ci abbiamo provato. Ci stiamo ancora provando.”

Inizia così l’appello indirizzato all’assessore regionale all’istruzione Fabrizio Sala e all’assessora alla famiglia Alessandra Locatelli, firmato dal Comitato Genitori Istituto Comprensivo Camozzi di Bergamo. 

La lettera è allegata ad una petizione su Change.org (che ha raggiunto oltre 3mila firme) affinché, finalmente, la scuola sia per davvero una priorità, non solo su carta, e le famiglie non siano abbandonate e lasciate sole a riorganizzare lavoro e figli in sole 12 ore.

“Siamo tutti consapevoli che essere genitori sia un impegno duro – si legge nel documento – Ma non siamo ancora in grado di conciliare l’impegno che dobbiamo garantire sul nostro lavoro e l’essere genitori nello stesso momento. In 12 ore dall’ordinanza di Regione Lombardia ci avete chiesto di affrontare le conseguenze della chiusura delle scuole, incuranti delle ricadute che questo avrebbe avuto su di noi, sulle nostre famiglie, sul nostro lavoro, sui nostri figli e sulla cura che siamo chiamati a garantire loro. Non possiamo farcela da soli. Non se in 12 ore siamo costretti a improvvisare soluzioni che la politica e l’amministrazione regionale non hanno saputo trovare in 12 mesi”.

Pur “consapevoli che la salute individuale e collettiva sia prioritaria”, il gruppo genitori chiede che “la chiusura della Scuola sia la misura estrema e ultima in risposta alla pandemia; di dimostrare nei fatti che le giovani generazioni sono una priorità politica e amministrativa; che venga messo in sicurezza tutto il personale scolastico attraverso una vera campagna vaccinale; l’implementazione di un programma di screening preventivo e di tracciamento dei contagi efficace che consenta azioni mirate e non generalizzate; che vengano messi a disposizione tutti gli strumenti necessari alle famiglie, dalla protezione del lavoro e del reddito al sostegno organizzativo; soluzioni mirate che tengano conto delle caratteristiche delle diverse fasce d’età, in termini di sviluppo e autonomia valutando anche metodologie alternative (ad esempio “scuole all’aperto”) e di non arrivare una quarta volta impreparati: pianificare l’estate (centri estivi) e il prossimo autunno”.

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