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L'immagine

Un anno dopo, quelle bare nella chiesa del Cimitero di Bergamo

L'assessore Giacomo Angeloni, un anno dopo rende pubblica un'immagine potente ed estremamente significativa: le bare nella chiesa del Cimitero di Bergamo. E spiega la sua scelta.

L’assessore Giacomo Angeloni, un anno dopo, rende pubblica un’immagine potente ed estremamente significativa: le bare nella chiesa del Cimitero di Bergamo. E spiega la sua scelta.

18 Marzo, è passato un anno.

Se penso all’anno trascorso mi sembra che il tempo si sia allungato. E’ durato il doppio, forse il triplo.

Quel 18 marzo 2020 lo ricorderò per sempre: erano 10 giorni che eravamo al collasso. I decessi aumentavano di giorno in giorno, la strage dei morti per covid era solo all’inizio.

Ho delle immagini che mi tornano: la fatica nell’essere lucidi, le continue richieste dagli ospedali di portare via i morti, le 12,13, 14 ore nel piccolo ufficio del cimitero attaccato al telefono per trovare forni crematori, la pressione dei giornalisti.

Quella sera ero lì, un dolore misto di sollievo perchè avevamo finalmente trovato una soluzione per dare dignità a quei poveri morti.

Quelle bare dentro la Chiesa del Cimitero: la riempivano completamente

Non riesco a non ricordare i volti delle persone con cui ero.

Valentina, la responsabile del cimitero, credo fossero due notti che non dormiva, tutti i documenti dovevano essere perfetti, il suo cruccio principale.

Fra Mario, uno dei due cappellani, ad ogni bara che usciva una benedizione; li chiamava per nome, Marta, Laura, Carlo, Enrico…

Mauro un militare di Napoli, soffocava in quella tuta protettiva, era commosso…

Paolo, il comandante dei Carabinieri, gente abituata alle emergenze, ringraziava i suoi. Mai avrebbe pensato di dover gestire una cosa del genere.

Marco, l’elettricista del comune, ne ha illuminate di serate ma questa non la dimenticherà mai. Era lì a puntare il faro mobile per illuminare quei trasferimenti di bare che dalla chiesa venivano caricate sui camion militari…

Maria Rosa la referente del forno crematorio di Bergamo, Antonella e tutti i dipendenti dei servizi cimiteriali. Erano li quasi a voler salutare i nostri morti.

Quei morti non erano soli…

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