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Nel quartiere di celadina

Bergamo, ex Centrale di via Daste e Spalenga: “Le prime attività nei mesi estivi”

Si è tenuto un incontro online con le Reti di quartiere per illustrare il futuro della ex centrale di Daste e Spalenga: un cantiere ormai in fase conclusiva

Nella serata di mercoledì 17 marzo si è svolta la presentazione del futuro della ex centrale di Daste e Spalenga nel quartiere di Celadina. Un incontro molto sentito (tanto da richiamare oltre 90 spettatori sul canale Youtube delle Reti di Quartiere) e aspettato dopo l’interruzione del precedente appuntamento previsto a causa di hacker che hanno interrotto l’evento online.

“Ringrazio di cuore per la pazienza le reti di quartiere e so che è in corso un’indagine della polizia locale per quelle spiacevoli incursioni – ha esordito l’assessore alle reti sociali Giacomo Angeloni – Ci tenevamo a fare questo incontro con la rete di quartiere perché l’obiettivo è lavorare tutti insieme per farla diventare un luogo di attività comuni e uno spazio civico e, quindi, non più una realtà lontana”.

Il cantiere si trova nelle fasi conclusive e, per aprire le prime attività ai cittadini, si pensa il mese di maggio 2021, emergenza sanitaria da Covid permettendo. Mentre si prevede l’inaugurazione vera e propria della ex centrale nell’autunno 2021. 

All’assessore all’urbanistica Francesco Valesini il compito di raccontare la storia di questo luogo e il percorso di riqualificazione diviso in diversi step. Costruito nel 1927, l’edificio ha un passato come industria tessile per poi diventare un luogo dismesso negli anni Sessanta. Sono quindi, quaranta anni, che lo spazio nel quartiere di Celadina si trova abbandonato, fino al 2014 quando la prima amministrazione Gori ha partecipato un bando (che, poi, ha vinto) per finanziare il recupero con destinazioni sociale della ex centrale, dopo diverse convenzione urbanistiche non andate a buon fine fin da 2003.

Una sfida importante per un futuro fatto di cultura, arte, lavoro e formazione grazie all’assegnazione a una serie di associazioni di uno degli spazi dismessi più grandi di proprietà del Comune di Bergamo. Saranno Lab80 (capofila del consorzio che si è aggiudicato la gestione della centrale, come spiegato dal responsabile Sergio Visinoni) Nutopia, OpenArch, Unione Professionisti e Associazioni Culturali, Generazioni FA e Cooperativa Sociale Ruah a gestire, tutti insieme, lo spazio da oltre 3mila metri quadrati della ex centrale nel quartiere di Celadina, con l’intenzione di coinvolgere altre realtà culturali del territorio.

Cinema, attenzione ai temi del sociale, coinvolgimento delle associazioni e delle realtà del territorio, musica, arte contemporanea e molto altro ancora sono i punti di forza del progetto presentato dalle cinque realtà bergamasche che saranno chiamate a far vivere lo spazio. Realtà diversificate unite insieme per portare alla rigenerazione urbana di un luogo abbandonato e che porta con sé le problematiche di quartieri rimasti a margine della città, prendendo a modello i centri del panorama urbano europeo che sono riusciti con successo a diventare luoghi di crescita sociale e culturale (come la Friche di Marsiglia o Piramide Feltrinelli a Milano).

Una cooperazione all’insegna della cultura e della condivisione, come ha sottolineato l’assessore alle politiche sociali Marcella Messina che ha evidenziato il forte valore sociale di questo luogo come ulteriore tassello di quel rapporto osmotico tra cittadini e quartiere che non può mancare per un reale welfare sociale.

“Si tratta di uno spazio di grande suggestione che un tempo era pubblico e che ora, finalmente, diventerà davvero pubblico come spazio acquisito da frequentare e appartenente a tutta la collettività. Sarà un luogo molto innovativo: non ne esiste uno simile a Bergamo. Per questo è importante che sia un centro di riferimento aggregativo e culturale per tutta la città e non solo per il quartiere: e per renderlo possibile è fondamentale che ci sia una forte partecipazione da parte dei cittadini, per non far sì che diventi una cattedrale nel deserto”, ha dichiarato l’assessore alla cultura Nadia Ghisalberti. 

La Centrale, grazie alla collaborazione dei vari partner, proporrà una programmazione culturale 365 giorni all’anno: “Per far sì che la centrale sia come una grande casa da condividere e vivere”, sottolinea Visinoni. Oltre alla programmazione cinematografica ordinariaaffidata a Lab80 – saranno organizzati eventi culturali all’insegna della varietà dei generi e dei pubblici con l’obiettivo di creare una sinergia tra socializzazione, servizi e consumo culturale, in cui i confini dell’uno possano sfumare nell’altro.

“Obiettivo finale è quello di individuare e vivere un’idea condivisa dove respirare la socialità e sperimentare l’innovazione e un welfare culturale a Bergamo e per Bergamo”, ha sottolineato da Martina Cesani di Nutopia.

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