Dopo circa due anni di attesa, la VI Sezione del Consiglio di Stato ha confermato la responsabilità delle Banche Unicredit e Banco Bpm nella vendita dei diamanti da investimento ma ne ha ridotto la sanzione comminata dall’Antitrust del 30%. Unicredit dovrà versare quindi 2,8 milioni mentre Banco Bpm 2,345 milioni. Confermate invece le sanzioni di 2 milioni e 1 milione di euro comminate rispettivamente alle società venditrici dei preziosi Idb (in fallimento) e Dpi spa (in liquidazione).
A Bergamo, Adiconsum ha seguito e tutelato un migliaio circa di utenti rimasti impigliati nell’affaire.
“È positivo il fatto che il Consiglio di Stato riaffermi la corresponsabilità delle banche e smentisca che fossero solo segnalatrici dei clienti ai broker, e in tal modo abbiano tradita la fiducia incondizionata dei propri clienti. Questo, inoltre, rafforza la condizione che i risparmiatori abbiano diritto al risarcimento.
Le trattative con Bpm hanno riguardato oltre 800 posizioni e si sono quasi concluse per i reclami fatti – dice Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo. Da quanto ci risulta, ci sono ancora diversi investitori bergamaschi che non hanno presentato richiesta di ristoro e forse è il caso che si facciano vivi. Il successivo passo sarà la restituzione dei diamanti con un atto di delega, da inoltrare al Tribunale attraverso la Banca: un passo fondamentale per organizzare la riconsegna tramite Fidelitas”.
Il curatore del fallimento ha dichiarato di ammettere al 15% del valore di acquisto i risparmiatori con l’insinuazione tardiva, in qualità di creditori chirografari al fallimento. Le pratiche si dovranno regolarizzare entro dicembre.
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