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Lettere

La denuncia

“Una multa ingiusta, nessun risarcimento, neanche le scuse”

Eddy Locati, di Adiconsum Bergamo ci ha mandato una lettera per segnalare una situazione ingiusta vissuta da due cittadini a Bergamo. 

Eddy Locati, di Adiconsum Bergamo ci ha mandato una lettera per segnalare una situazione ingiusta vissuta da due cittadini a Bergamo. 

I Sig.ri Roberto Zanotti e Simone Marchesi, il 19 Febbraio scorso hanno preso una multa assurda per una inesistente sosta vietata in uno spazio riservato al carico/scarico in Via Carnovali.

Gli agenti di Polizia locale di Bergamo che hanno verbalizzato la contravvenzione hanno commesso un grave errore. In sostanza non hanno “visto” che il parcheggio interessato aveva, come è ovvio, un inizio e una fine (è lungo circa 12 – 15 metri) e hanno multato auto regolarmente parcheggiate fuori dallo stesso, dove invece la sosta è consentita!

Poiché la sanzione ridotta prevista era di “soli” 29,40 euro per auto, gli interessati hanno deciso di pagarla, anche perché, forse non è a tutti noto che un eventuale ricorso al Giudice di Pace, prevede comunque un costo di oltre 40 euro.

Ecco perché, con l’assistenza di Adiconsum, si è deciso, di non procedere con un ricorso, per il quale peraltro i termini erano decorsi, ma di scrivere una lettera di reclamo al Comando di Polizia locale e al sindaco di Bergamo, per stigmatizzare l’accaduto e chiedere comunque un rimborso (dal Comune) dell’importo pagato per una contravvenzione illegittima.

Ebbene, al nostro reclamo il sindaco non ha ancora risposto, mentre il responsabile del Servizio gestione illeciti e contenzioso del Corpo di Polizia locale e Protezione civile ha mandato una pec per dirci che, “sulla base di una sentenza della Corte di Cassazione, Sezione II; l’automobilista che paga la sanzione non può più opporsi al verbale, neanche quando se ne accerti successivamente l’illegittimità dello stesso”.

A parte il fatto che quella sentenza si riferisce al caso di un automobilista che passò col semaforo rosso e che fece ricorso successivamente al pagamento della sanzione, perché aveva saputo solo dopo che l’apparecchiatura usata era irregolare. Quindi, una infrazione comunque grave e che nulla ha a che vedere con il nostro caso.

Ma l’oggetto del nostro reclamo non era un “ricorso”, bensì la richiesta di intervenire su una indubbia irregolarità commessa dai verbalizzanti, anche per evitare il ripetersi della stessa e di conseguenza ci aspettavamo quantomeno delle scuse per l’accaduto e, perché no, un risarcimento da parte del Comune.

Niente di tutto questo, ma solo una risposta fredda e formale, che non tiene conto dell’ingiustizia subita dai due cittadini.

 

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