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In città e provincia

Sondaggio Aci su Bergamo e i monopattini: troppi eccessi e imprudenze

Ad esempio: solo il 17,39% indossa sempre il casco; il 21,74% qualche volta e ben il 60,87% mai.

Interessante un primo dato sugli spostamenti in monopattino elettrico, soprattutto sulle strade cittadine di Bergamo: il dato che emerge dal sondaccio dell’Automobile Club di Bergamo, condotto fra diverse categorie di utenti della strada, è la preoccupazione che corre tra gli altri utenti della strada per i frequenti eccessi che in molti sperimentano, sia viaggiando a bordo di autoveicoli sia da pedoni.

Le infrazioni più comuni e intollerabili sono gli eccessi di velocità, le gravi e improvvise imprudenze, la propensione a ignorare le norme della circolazione, anche le più elementari.

Il sondaggio d’opinione è stato voluto dall’ACI Bergamo e realizzato dalla Momacomunicazione dal 25 febbraio al 7 marzo, con la raccolta di 468 interviste. Sono stati coinvolti soggetti dai 18 ai 75 anni e oltre (il 38% residente a Bergamo, il 62% in provincia) ed è stato raggiunto un campione quasi equivalente di genere (47% uomini, 53% donne).

A servirsi del monopattino elettrico è il 5%; il 95% delle persone consultate ha risposto che preferisce utilizzare altri mezzi oppure a piedi. E chi lo sceglie è principalmente un uomo (65% contro il 35% delle donne); quanto all’età, la fascia più affollata è quella tra i 35 e i 55 anni di età (oltre il 64%) e vive in città (61%).

Interessante il quadro della frequenza: il 17,39% ci sale quotidianamente; il 34,78% da 2 a 5 volte a settimana, il 17,39% solo una volta.

Preoccupa invece una diffusa e pericolosa tendenza: solo il 17,39% indossa sempre il casco; il 21,74% solo qualche volta e ben il 60,87% mai. Va detto peraltro che il 26,09% ritiene che il casco sia importante per la sicurezza e dovrebbe essere reso obbligatorio, mentre il 47,83% ne riconosce l’importanza, ma è contro l’obbligatorietà e il 26,09% non lo ritiene necessario.

Quanto al rischio-incidenti, il 35% riconosce di aver fatto – o di aver corso il pericolo di fare – un incidente, con responsabilità ben distinte:

il 50% per disattenzione di chi viaggia in monopattino (sbandamento, marciapiede sconnesso, sfiorato da auto, buche in strada da evitare);

il 16,67% della controparte;

un ulteriore 50% fa risalire l’incidente alla cattiva manutenzione del manto stradale.

Estremamente ampia e variegata la casistica sulle cause e le circostanze, motivate e argomentate nel sondaggio Moma/ACI di Bergamo:

da chi viaggiava sul marciapiedi a chi andava contromano, ignorando pedoni che escono da negozi o abitazioni e con infortunistica come conseguenza;

altri che procedevano in due su monopattini appaiati;

frequenti l’eccesso di velocità, l’imperizia nella guida, segnaletica stradale ignorata, spesso stop, strisce pedonali e semafori “bruciati” con la massima disinvoltura;

molto criticati e lamentati i sorpassi al buio e dell’ultimo minuto, l’ignoranza delle regole della strada.

Purtroppo c’è anche una certa pirateria, con casi di pedoni o veicoli urtati e conducenti di monopattini che si eclissano.

Deprecate poi molte licenze che si consente il popolo dei monopattini: da quelli che si spostano liberamente e incuranti delle zone pedonali a cambi di direzione dell’ultimo minuto e non segnalati, distrazioni all’ordine del giorno, invasioni di corsia, anche contromano.

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