Stiamo guardando tantissimi cartoni animati. Fino ad un anno fa, tv ed Ipad non erano contemplati, ma non ci sono grandi alternative e ringrazio ogni giorno la possibilità di svagarci in casa con tutta la tecnologia possibile. In particolare stiamo sfruttando DisneyPlus, tra principesse e supereroi mi sto facendo una cultura.
Mio marito è un appassionato di Star Wars da quando è adolescente, per cui ci siamo immersi completamente in questo mondo galattico. Da qui è partita la sfida dei bambini a chi disegna o crea composizioni migliori sul tema. Tra le opere emerse, la mia preferita è Joda con il mantello magico ‘mascherina chirurgica’.
Inoltre abbiamo una libreria super fornita di storie riguardanti Jedi e Sith; Santa Lucia e Babbo Natale hanno aiutato.
Il fatto è questo, a mio parere: il cinema o comunque sia i cartoni animati, sono assolutamente da considerare forme artistiche. È evidente che chi li realizza sia un grande scrittore, grafico, disegnatore, un fantasioso cervello creativo. Consideriamo la storia e la realizzazione, un connubio basilare per arrivare ai nostri cuori e chi lavora per raggiungere questo traguardo, deve avere indiscutibilmente talento.
I gusti e le emozioni basate sui film sono talmente personali che le valuto esattamente come se stessi considerando un’opera d’arte di un grande artista.
È a dir poco piacevole discutere con un amico di una pellicola che tu adori mentre lui proprio per niente, lo trovo stimolante e a volte capita di fare questo genere di discorsi in famiglia. Io e mio marito siamo parecchio discordanti riguardo tantissimi film, il bello è che adesso subentra anche la prole.
Non mi sto basando sulla diatriba di quale sia il cartone da maschio o da femmina, volenti o nolenti i miei figli guardano democraticamente entrambi i generi. Siamo arrivati ad un punto in cui si valutano le narrazioni, i personaggi, gli attori, le storie.
A mia figlia sto cercando di spiegare chi siano gli attori ed i registi nella realtà. È piuttosto evidente che se vedi Helena Bonham Carter in più film, recitando diverse parti, anche una bambina di 9 anni se ne accorge e così si possono iniziare discorsi approfonditi su cosa sia veramente il cinema. Io ho dato due esami all’Università sulla storia del Cinema e dei film, posso affermare che è decisamente una materia di studio da approfondire come la fotografia. Solitamente vengono studiate pittura, scultura, architettura e si lasciano semprecin secondo piano le altre arti.
Ciò non significa che dobbiamo accantonarle, in particolare se si educano dei bambini. Magari a scuola non avranno modo di analizzare certe materie, ma a casa si può decisamente cercare di farlo, oltretutto seguendo i loro gusti e le loro idee, quindi siamo facilitati in questo compito. È talmente facile ricreare una situazione cinema con caramelle e pop-corn, luci soffuse, addirittura coperta e volendo pigiama per essere maggiormente comodi. Il mio impegno personale è quello di non addormentarmi durante la visione, obiettivo difficile da raggiungere, non lo nego.
Per fortuna i bambini ti tengono svegli o quantomeno rimane il papà a seguire il film insieme a loro ridendo della mamma che dorme.
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