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L'anniversario

Papa Francesco: 8 anni fa la fumata bianca per un cardinale preso alla fine del mondo

Dopo oltre duemila anni il 266° successore di Pietro arrivava da oltre Atlantico. Jorge Mario Bergoglio è argentino, nipote di emigranti piemontesi, di Portacomaro Stazione, provincia e diocesi di Asti. Primo Pontefice latino-americano e primo gesuita.

I vescovi italiani ricordano l’ottavo anniversario dall’elezione al soglio pontificio di Papa Francesco: “Il nostro augurio si fa riconoscenza per il dono della sua parola, arricchita da segni e iniziative che orientano il cammino delle nostre Chiese. Siamo consapevoli, come ci ricorda, che “la vita non è tempo che passa, ma tempo di incontro”. Con sé stessi, con Dio, con gli altri, con gli ultimi. Questo periodo della storia, segnato dalla pandemia e dai suoi effetti, ci toglie la bellezza dello stare insieme, ma ci radica ancora più nella convinzione che nessun uomo si salva da solo.
La ringraziamo per averci fatto capire che “abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri, che nessuno di noi è un’isola, che possiamo costruire il futuro solo insieme, senza escludere nessuno”. La ringraziamo per averci insegnato, con gesti concreti, che lo scorrere dei giorni ha senso pieno quando è vissuto per gli altri”.

Argentino con ascendenze piemontesi, vocazione adulta, gesuita, Francesco, Buona sera. Chi otto anni fa si aspettava la sorpresa fu accontentato la sera del 13 marzo 2013. Il Conclave decise in fretta: 24 ore e 5 votazioni – una martedì 12 marzo sera e quattro mercoledì 13 – per avere il successore di Benedetto XVI. Un’elezione che diede il senso di una Chiesa che guarda avanti con rinnovata speranza nel suo Signore e nel successore di Pietro trova la roccia su cui rinnovare la fede in Cristo e la comunione del popolo di Dio.
Bergoglio-Francesco ha una qualificata preparazione culturale, teologica e pastorale, ed è garanzia di magistero autorevole e di guida sapiente. E lo ha dimostrato in questi otto anni. Il nome scelto richiama Francesco di Assisi, segno che il nuovo Papa voleva portare un soffio di rinnovamento, grazie anche alla sua provenienza da un continente in cui la Chiesa ha poco più di mezzo millennio.

Dopo oltre duemila anni il 266° successore di Pietro arrivava da oltre Atlantico. Jorge Mario Bergoglio è argentino, nipote di emigranti piemontesi, di Portacomaro Stazione, provincia e diocesi di Asti. Primo Pontefice latino-americano e primo gesuita. Il nome Francesco è forse la sorpresa più grande. Chiaramente è un uomo di una semplicità disarmante ma anche un uomo molto concreto, capace di governare. Arcivescovo di Buenos Aires, all’elezione aveva 76 anni: ne ha compiuti 85 perché è nato il 17 dicembre 1936. Il suo nome uscì molte volte nel 2006 nel Conclave che elesse Benedetto XVI. Soffre nel camminare – lo si è visto nel viaggio in Iraq – perché è perseguitato da una dolorosa sciatalgia. Il Papa emerito Benedetto XVI il 16 aprile avrà 94 anni e quando fu eletto, il 19 aprile 2005, aveva 78 anni.Fu una sorpresa anche il primo contatto di Francesco con la folla in piazza San Pietro.

Un modo molto diretto con parole semplici improvvisate in italiano. «Fratelli e sorelle buonasera. I miei fratelli cardinali hanno scelto un Papa quasi alla fine del mondo. Grazie, e prima di tutto vorrei fare una preghiera per Benedetto XVI». E recita un «Padre Nostro», una «Ave Maria» e un «Gloria». Parla di «cammino di fratellanza e fiducia» e vuole «pregare per tutto il mondo affinché ci sia una grande fratellanza». Un messaggio tipicamente francescano. E «Fratellanza universale» è il documento che ha firmato due anni fa, il 4 febbraio 2019, ad Abu Dhabi con Ahmad
Al-Tayyib, Grande Imam di Al-Azhar de Il Cairo. Prima di dare la benedizione, chiede al popolo dei fedeli di pregare per «il suo vescovo».

Nato a Buenos Aires, studia e si diploma tecnico chimico – anche questa è una novità per un successore di Pietro – e poi avverte la vocazione al sacerdozio: entra nel seminario di Villa Devoto. Avvertendo la vocazione alla vita religiosa, a 22 anni, l’11 marzo 1958 passa al noviziato della Compagnia di Gesù. Compie gli studi umanistici in Cile e nel 1963, di ritorno a Buenos Aires, consegue la laurea in filosofia. Nel 1964-66 è professore di letteratura e psicologia nel collegio dell’Immacolata di Santa Fé e nel collegio del Salvatore di Buenos Aires. Nel 1967-70 studia teologia e consegue la laurea. Il 13 dicembre 1969 è ordinato sacerdote. Nel 1970-71 compie il terzo anno di probandato – tipico della formazione dei gesuiti – ad Alcalá de Henares (Spagna) e il 22 aprile 1973 emette i voti perpetui. Nel 1972-73 è maestro di novizi a Villa Barilari di San Miguel, poi professore nella facoltà di Teologia, consultore della provincia dei Gesuiti e rettore del Collegio Massimo. Il 31 luglio 1973 è superiore della Compagnia di tutta l’Argentina, fino al 1979.

Fra il 1980 e il 1986 ritorna rettore del Collegio Massimo e delle facoltà di Filosofia e Teologia ed è anche parroco della parrocchia del Patriarca San José nella diocesi di San Miguel. Nel marzo 1986 si reca in Germania per ultimare la sua tesi dottorale.
Nel 1992 la sua vita cambia profondamente: il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo nomina vescovo ausiliare di Buenos Aires. Del cardinale arcivescovo di Buenos Aires Antonio Quarracino – nato in provincia di Salerno ed emigrato con la famiglia a 4 anni – il 3 giugno 1997 è nominato arcivescovo coadiutore e l’anno dopo arcivescovo di Buenos Aires per successione dopo la morte di Quarracino. È relatore generale aggiunto alla 10ª assemblea ordinaria del Sinodo dei vescovi nell’ottobre 2001 sulla figura del vescovo. Il relatore generale era l’arcivescovo di New York cardinale Edward Michael Egan, che in settembre – come tutti gli americani – visse una tragedia con l’attacco dei terroristi islamici alle Torri Gemelle di New York.

Si decise di affiancargli un aiuto, l’arcivescovo Jorge Mario Bergoglio. Dal novembre 2005 al novembre 2011 è stato presidente della Conferenza episcopale argentina. Giovanni Paolo II lo crea cardinale nel concistoro del 21 febbraio 2001, quello dei record: 44 cardinali tra cui l’arcivescovo di Torino Severino Poletto. Prima dell’elezione, scrive alcuni libri di spiritualità: «Meditaciones para religiosos» (1982), «Reflexiones sobre la vida apostólica» (1986) e «Reflexiones de esperanza» (1992).

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