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Nel 2020

Esportazioni, la Bergamasca perde l’11,8%: bene macchinari e alimentari

Le esportazioni bergamasche nel quarto trimestre 2020 raggiungono il livello di un anno prima. Due tipologie di prodotto, gli alimentari e i macchinari, hanno messo a segno tassi di variazione tendenziale positivi.

Il valore delle esportazioni di Bergamo nel trimestre totalizza 4.030 milioni di euro (1,3% su base annua, contro variazioni del -2,3% in Lombardia e del -1,8% in Italia).

Le importazioni sono state pari a 2.215 milioni (-2,9% tendenziale, contro -2,8% in Lombardia e 4,5% in Italia).

Il saldo trimestrale della bilancia commerciale di Bergamo è positivo per 1.815 milioni, appena superiore al saldo del trimestre corrispondente dell’anno scorso (1.803 milioni).

Le esportazioni bergamasche hanno continuato il percorso di risalita per toccare quasi il livello del 4° trimestre 2019. La crescita congiunturale (12,4%) è minore di quella dello scorso trimestre perché ci si approssima ai livelli di regime, ma il tasso bergamasco – come quello lombardo (13,6%) – è comunque doppio rispetto a quello registrato dal Nord-ovest (+6,5%), che è il più alto tra le ripartizioni territoriali italiane.

Per quanto riguarda i settori trainanti dell’export provinciale – macchinari (1.121 milioni, 4,2%), prodotti chimici (553 milioni, 2,4%), metalli di base (488 milioni, -8,1%), articoli in gomma (357 milioni, 2,1%), mezzi di trasporto (357 milioni, 0,4%), apparecchi elettrici (257 milioni, -6,6%), tessile e abbigliamento (227 milioni, -8,8%) e alimentari (240 milioni, 8,1%) – si nota che due tipologie di prodotto, gli alimentari e i macchinari, hanno messo a segno tassi di variazione tendenziale positivi. In ogni caso per tutti la situazione è di crescita congiunturale.

Nel trimestre in esame, per area geografica di destinazione, rimane negativo il tasso di variazione tendenziale verso l’area UE 27 post Brexit (-3,1%), nonché verso l’Eurozona (4,0%). I mercati extra UE sono in crescita (1,2%), frutto di variazioni di segno opposto tra aree in crescita (Paesi europei extra UE, Medio Oriente, Asia orientale, Oceania) e altre in diminuzione (Africa settentrionale e altri paesi africani, America settentrionale, centrale e meridionale, Asia centrale).

Segnano variazioni negative nel confronto con il corrispondente trimestre del 2019 le esportazioni verso i primi quattro paesi di destinazione delle merci bergamasche: Germania (-1,3%), Francia (7,0%), Stati Uniti (-5,0%), Spagna (4,8%). In crescita invece le esportazioni verso i successivi sei paesi più importanti, ovvero Regno Unito (6,3%), Cina (39,9%), Polonia (0,8%), Paesi Bassi (5,4%), Svizzera (10,1%), e Austria (1,5%).

Per quanto riguarda l’anno nel suo complesso, il totale delle esportazioni bergamasche (14.397 milioni) è variato del -11,8% rispetto all’anno precedente. Praticamente la stessa variazione negativa ha colpito le importazioni (-11,9%). Bergamo è una delle province italiane che ha segnato variazioni negative più intense, dopo Milano, Firenze, Cagliari, Siracusa, Torino e prima di Vicenza.

Commenta il presidente della Camera di commercio di Bergamo, Carlo Mazzoleni: “Le esportazioni bergamasche nel quarto trimestre dell’anno 2020 sono ritornate al livello dell’anno precedente. Si tratta di un importante segnale di fiducia, a dimostrazione della grande capacità delle imprese di mantenere il posizionamento nelle filiere internazionali pur in un contesto difficilissimo”.

Carlo Mazzoleni - Camera di commercio di Bergamo

Camera di commercio di Bergamo – Servizio studi su dati Istat www.coeweb.istat.it

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