• Abbonati
Covid

Vaccinazioni in azienda, la Lombardia capofila del progetto: “Così rafforziamo il piano”

L'iniziativa, che coinvolgerà anche Confindustria, Confapi e Anma, diventerà operativa quando comincerà la vaccinazione di massa. La Regione: "Saremo in grado di vaccinare anche 150mila persone a settimana"

C’è una nuova – ennesima – novità riguardo le vaccinazioni: la Lombardia sarà capofila del progetto che porterà le dosi direttamente nelle aziende grazie al protocollo d’intesa stilato da Regione, Confindustria, Confapi e Anma, l’associazione dei medici competenti.

L’iniziativa diventerà operativa quando comincerà la vaccinazione di massa.

“È un allargamento che ci consente di avere minore tensione sugli ospedali perché il vaccino potrebbe essere somministrato in altre strutture” ha dichiarato la vicepresidente della Regione Lombardia, Letizia Moratti, ricordando che l’iniziativa non modifica la lista delle categorie che hanno la priorità, a partire dagli anziani.

“Ci sarà questo rafforzamento della nostra capacità vaccinale – ha aggiunto il presidente Attilio Fontana -, quindi altri centri vaccinali, altri medici e addetti che miglioreranno la qualità vaccinale. È un’altra buona scelta per poter procedere alla vaccinazione di massa, unico mezzo per vincere questa durissima battaglia”.

Importanti i numeri che dovrebbero riguardare il protocollo: “Abbiamo l’opportunità di vaccinare tra i 300 e 400mila persone, siamo in grado di farne anche 150mila a settimana – ha spiegato Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia -. Se poi potremo vaccinare anche i famigliari, i numeri potrebbero essere ancora più importanti”.

In realtà l’operazione “vaccinazione in azienda” ha alcune criticità da superare. Per cominciare non tutti i vaccini possono essere somministrati in fabbrica: quelli che devono essere conservati a -70-80 gradi difficilmente possono essere utilizzati nei luoghi di lavoro. Inoltre le piccole aziende non hanno un medico competente e andrebbe quindi definita una modalità per intervenire in aree industriali con presidi logistici ad hoc.

Tra i lavoratori esistono poi categorie che aspettano con più ansia il vaccino. Tra questi i dipendenti della grande distribuzione che però non sono coinvolti da questo protocollo: anche Confcommercio pare abbia manifestato l’interesse a essere coinvolta in questa sfida.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
Più informazioni
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI