È stato assolto perchè incapace di intendere e volere Marco Lodetti, il 33enne che il 15 maggio del 2020 uccise nella loro abitazione di via Gardenia a Dalmine con 23 coltellate la mamma Giovanna Gamba, 60 anni, vedova.
La sentenza è stata pronunciata nella mattinata di mercoledì 3 marzo dal giudice Giovanni Petillo, che ha accolto la richiesta del pm Giancarlo Mancusi, alla quale non si era opposto l’avvocato del ragazzo, Manlio Zampetti.
Il giudice, anche in seguito all’esito della perizia dello psichiatra dell’accusa Massimo Biza, ha anche stabilito che Lodetti dovrà rimanere dieci anni in una Rems, le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, come quella di Castiglione delle Stiviere in cui già si trova.
Il 33enne, con un fratello più giovane, Mattia, soffriva da tempo di disturbi psichiatrici e per questo era in cura al Cps di Bergamo. Due mesi prima dell’omicidio, però, aveva deciso di sua iniziativa di sospendere i farmaci che gli erano stati prescritti.
Quel giorno erano stati i vicini a dare l’allarme sentendo la lite tra lui e la mamma. Uscito sul balcone, aveva urlato frasi di delirio religioso. Dopo essersi scagliato contro la madre con un coltello da cucina, colpendola in più parti (la lama restò conficcata in un occhio) il giovane, piuttosto robusto, aveva aggredito anche dei vicini e ci erano voluti quattro agenti della polizia locale per bloccarlo.