Martedì Regione Lombardia ha presentato il piano vaccinale anti-Covid. Saranno 417 mila i bergamaschi coinvolti, all’incirca il 38% contro una media superiore al 60% per le altre province.
Otto i centri massinali previsti, in campo anche i privati. Il Creberg Teatro di Bergamo, il centro commerciale di Mapello e il Cus di Dalmine si sono aggiunti ai poli fieristici di Bergamo, Chiuduno e Treviglio, al PalaSpirà di Spirano e al centro commerciale di Antegnate.
“Capisco che la volontà e la strategia sia coprire le zone più colpite”, ma “Bergamo risulta non poco svantaggiata rispetto ad altre province che sono minori per estensione, popolazione e densità abitativa, per non parlare delle valli, i territori più colpiti dal Covid in Europa che sono state, per l’ennesima volta, totalmente dimenticate – ha fatto notare il Consigliere regionale di Azione, Niccolò Carretta -. Serve trovare subito hub per la vaccinazione massiva anche per i residenti in montagna, così da agevolarli nella vaccinazione. In più – conclude – non sono stati chiariti, se non in senso molto generico, quali siano i fattori che fanno spostare le dosi disponibili da Ats ad Ats e da provincia a provincia”.
Nel frattempo la Regione ha di fatto scaricato la sua agenzia, Aria: sarà Poste Italiane a gestire la piattaforma informatica per la prenotazione delle vaccinazioni massive anti-Covid.
Lo ha annunciato in Commissione Sanità l’assessore al Welfare e vicepresidente della Regione Letizia Moratti, ma lo stesso commissario ai vaccini Guido Bertolaso ha ammesso il malfunzionamento del sistema di prenotazione messo in piedi da Aria.
La piattaforma di Poste prevede quattro diverse possibilità di adesione e prenotazione: il portale, il call center, gli uffici postali e i postini e sarà fornito gratuitamente.
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