Antonio Terzi, presidente di Confesercenti Bergamo, commenta l’analisi diffusa dalla Camera di Commercio di Bergamo “Commercio alimentare e non alimentare su strade diverse nel quarto trimestre”.
“L’andamento dei fatturati delle imprese del commercio sono chiaramente conseguenza delle misure restrittive. Emerge altresì come la crisi, fortunatamente, non si sia abbattuta con la medesima forza su tutte le categorie e tutte le attività – commenta il Presidente Confesercenti Bergamo Antonio Terzi –. Ad incidere anche l’impoverimento della capacità di spesa delle famiglie e dei consumatori che, secondo stime di Confesercenti nazionale, ad un anno dallo scoppio della crisi pandemica, hanno perso in media e nonostante i numerosi ristori 1.650 euro di reddito. In particolare la contrazione dei redditi 2021 rispetto al 2019 sarebbe superiore ai 500,00 euro in Lombardia”.
“A soffrire di più sono i lavoratori autonomi per i quali la perdita di reddito a fine 2020 avrebbe avvicinato i 44 miliardi e risulterebbe ancora pari a -27 miliardi nel 2021. Anche i lavoratori dipendenti del settore privato registrano una caduta di 43 miliardi, cui si è contrapposto un aumento di 2,5 miliardi per i dipendenti pubblici, trainato dalle assunzioni nel comparto sanitario. A fine 2021 stimiamo che i redditi dei lavoratori privati saranno ancora inferiori di 22,8 miliardi rispetto al 2019 – prosegue Terzi – mentre nel settore pubblico l’incremento dei redditi salirà a 9,4 miliardi. Il mancato recupero dei redditi nel corso del 2021 sarà fortemente asimmetrico anche a livello settoriale, perché prevalentemente concentrata in due soli comparti: quelli del “Commercio, ristorazione e pubblici esercizi” e quello delle “Attività artistiche e di intrattenimento” oltre che, ovviamente, al turismo”.
“L’impatto, come i dati sui redditi dimostrano, si è concentrato quasi completamente sui lavoratori autonomi e sui loro dipendenti – conclude il presidente Terzi – con perdite decisamente superiori ai ristori diretti elargiti fino ad ora. Anche perché l’ultima tranche dei sostegni, quella che avrebbe dovuto arrivare con il Ristori V forte di 32 miliardi di risorse, ancora non si è materializzata, ad oltre 60 giorni dall’annuncio. Una situazione incredibile ed inaccettabile che crea sconcerto e sfiducia negli imprenditori e nei loro dipendenti e che blocca qualsiasi prospettiva di ripresa”.
I dati citati nel commento del Presidente Terzi fanno riferimento ad un recente studio pubblicato da Confesercenti nazionale (clicca qui).
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