“Per fare il salto di qualità nella lotta al virus bisogna organizzarsi con almeno 500 mila dosi giornaliere”. Lo dichiara Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri in un’intervista al Corriere della Sera.
Per questo “serve un’unica regia a livello centrale. Vanno coinvolti Protezione civile ed Esercito per puntare ai grandi numeri – aggiunge -. Non significa che i medici di base o le farmacie saranno esclusi: ogni aiuto in più è prezioso”.
Remuzzi parla anche del vaccino russo Sputnik. “Ne abbiamo bisogno, credo che i documenti arriveranno presto all’Ema. L’efficacia sfiora il 94% e la sicurezza la vediamo con l’alto numero di vaccinati in tutto il mondo”.
E si è anche detto favorevole a una singola dose, “per ragioni tecniche e pratiche. Che sia chiaro, il richiamo va fatto – puntualizza – il punto è quanto presto”. Le ragioni pratiche sono che abbiamo pochi farmaci: “Se immunizziamo tutti gli over 80 con tutti i prodotti disponibili togliamo subito la pressione sugli ospedali, tagliando l’80% dei pazienti in terapia intensiva e abbattendo i decessi”, spiega Remuzzi. Per ragioni tecniche “perché tutti i vaccini approvati funzionano nelle cose che contano: evitano la malattia grave e la morte”.
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